21.2.18

J. LEAGUE ROUND-UP: Nell'anno del Mondiale (Part II)

おはようございます!
Benvenuti a una nuova annata di J. League: il 2018 punta a confermare la natura sorprendente del campionato nipponico. I soldi ricevuti dal primo anno dell'accordo con DAZN - nonostante le chiare mancanze a livello di trasmissione - si stanno facendo sentire. E in più ci saranno nuovi formati, cambiamenti di divisione e la possibilità di altre sorprese. Ecco la seconda parte di questa iper-preview.

Un 3-2 che dice parecchio.

LE PREVISIONI

J1 League
Il gruppone per il titolo rischia di essere meno nutrito di quello che appariva all'inizio del 2017. Anzi, rischia di essere praticamte lo stesso uscito dalla scorsa stagione, con le squadre impegnate in Champions League asiatica a esser praticamente le favorite per il titolo 2018 (per un tiro al bersaglio facile, su Twitter ho postato le mie predizioni all'hashtag #JPred).
Partiamo dal Cerezo Osaka, che abbiamo visto all'opera in sede di mercato. Se vincere t'insegna a vincere, allora è naturale che si punti al bersaglio grosso nel 2018: J. League o Champions League asiatica? Più facile la prima, con un gruppo che potrà esser ruotato, nella speranza che la corsa al titolo duri fino alla fine.
Poi ci sono i campioni uscenti del Kawasaki Frontale e quelli mancati dei Kashima Antlers. Entrambe le squadre hanno un organico ampio e pratiche di gioco consolidate. Diverso il discorso per i Kashiwa Reysol, l'ultimo club che metterei in questo gruppo: paradossalmente, se uscissero dall'AFC Champions League, potrebbero trovare lo sprint giusto in J. League.

Atsuto Uchida, 29 anni, è tornato in Giappone dopo otto anni.

Poi ci sono le inseguitrici, quelle che potrebbero sorprendere tutti non avendo impegni continentali. In questo gruppo ci mettiamo subito due club: da una parte il Júbilo Iwata, che ha confermato Nanami in panchina, perso Kawabe sul campo, ma che ha prelevato Taguchi dal Nagoya; dall'altra, ci sono i campioni asiatici degli Urawa Red Diamonds, che hanno rivoluzionato un po' il roster e saranno una squadra ben diversa sotto Hori.
A seguire tre squadre che dovrebbero avere percorsi diversi, ma che sembrano molto vicine in questo momento. Partiamo con il Gamba Osaka, che riparte da una sorta di "anno zero": la rivoluzione sarebbe dovuta arrivare già nel 2017, ma Hasegawa ha lasciato Osaka in ritardo. Tre gli elementi dai quali ripartire: il genio di Yajima, i giovani e la guida di Levir Culpi.
E poi quelle che potrebbero sembrare due sorprese, ma io ci voglio credere. Prima i Nagoya Grampus, perché un attacco con Jô e Gabriel Xavier promette di divertire moltissimo. Però siamo di fronte all'ennesima rivoluzione - via Simovic, Taguchi e altri rincalzi -, nonché a problemi difensivi che non sembrano esser stati risolti durante l'inverno. Potrebbe esser un successo o un disastro.
Dietro, c'è l'Hokkaido Consadole Sapporo. Io nutro molta fiducia. L'arrivo di Petrovic, gli acquisti interessanti e funzionali al suo 3-4-2-1, la conferma di giocatori fondamentali come Fukumori, Bothroyd e Tokura, una squadra dal roster largo per essere in lotta per la salvezza: tutti elementi che potrebbero portare a una sorpresa.

Magari esagero e mi sbaglierò, ma il passaggio di Shinya Yajima, 24 anni, al Gamba Osaka è una delle migliori operazioni di quest'inverno.

La metà classifica potrebbe veder coinvolte squadre inaspettate. A cominciare dal Vissel Kobe, che non mi sembra abbia né un allenatore, né una squadra tale da impressionare. Insieme a loro, lo Yokohama F. Marinos, che dovrà contare sul gruppo dei giocatori esperti e sulla guida di un tecnico navigato come Ange Postecoglou. 
Non tirerei fuori da questo gruppo nemmeno il FC Tokyo: avere uno come Kenta Hasegawa è molto importante (visto quanto ottenuto dal tecnico a Osaka, sponda Gamba), ma è anche vero che lo stesso allenatore è stato co-responsabile dei disastri del 2017, venendo persino fischiato al momento dei saluti, nonostante i tanti successi con il club. Basterà l'ennesima rivoluzione?
Infine, Vegalta SendaiSagan Tosu. Non capisco perché qualcuno metta il Vegalta in zona retrocessione: gli acquisti sono stati tutti funzionali, Shoji giocherà finalmente in prima divisione, le conferme di Ishihara e Nakano sono fondamentali. Non c'è più Crislan, ma non è solo suo il merito della salvezza dell'anno scorso.
E poi c'è la squadra allenata da Massimo Ficcadenti, che tanto sorpresa non è, visto quanto bene ha fatto il tecnico italiano nella passata stagione. La squadra è stata toccata il minimo sindacale: Toyoda via in prestito, ma ci sono stati un paio di acquisti interessanti (e se Takahashi rinascesse sotto il tecnico italiano?). 

Yoshihiro Nakano, 24 anni, ha fatto benissimo a Sendai. Il Vegalta l'ha comprato a titolo definitivo dal Kawasaki Frontale.

Gruppo retrocessione? Quattro squadre sicure. Partiamo dalle due che si sono salvate, ma che non hanno fatto grandi passi in avanti, anche se in modo diverso. Lo Shimizu S-Pulse ha aggiunto Crislan, ma cambiare Shinji Kobayashi per Jan Jönsson non sembra proprio il massimo della vita. Li vedo non male, bensì malissimo.
A loro si aggiunge il Sanfrecce Hiroshima, per cui va fatto però un discorso diverso. La squadra è anche interessante - aggiungere Kawabe, Mawatari, Watari e Dangda è tantissima roba -, ma è Hiroshi Jofuku la scelta giusta? Forse sarebbe servito un altro tipo di tecnico, capace di praticare un gioco più offensivo e spettacolare.
Infine, le due neo-promosse. Come detto nella prima parte, lo Shonan Bellmare ha cambiato tantissimo e deve sperare che molti dei nuovi acquisti ingranino subito, fornendo immediatamente il contributo richiesto. Cho è una garanzia, ma ci sono diversi dubbi: Umesaki è arruolabile? Mikic ha ancora qualcosa da dare? Stevanovic e Lee funzioneranno?
Per il V-Varen Nagasaki è diverso. Dopo l'incredibile promozione della passata stagione, la squadra di Takuya Takagi è l'unica che non deve veramente promettere nulla. Il mercato è stato funzionale, ma fatto con quel che si poteva. Ciò nonostante, sono sicuro che a Nagasaki la preoccupazione non sia quella di tornare in seconda divisione: sarà comunque un'avventura.

Crislan, 25 anni, è l'unica speranza assieme a capitan Jong Tae-se per evitare una seconda retrocessione in casa Shimizu S-Pulse.


J2 League
Come al solito, la corsa verso il ritorno in J1 sarà nutrita e lunghissima: 42 giornate sono molte e trovare il giusto ritmo non è mai semplice. In ogni caso, un gruppo di quattro favorite si staglia sopra le altre.
L'Omiya Ardija mi sembra l'unica squadra che possa sperare nella lotta per il ritorno immediato. L'allenatore è quello giusto (Masatada Ishii, l'ex demiurgo dei Kashima Antlers), il mercato - nonostante tante partenze - è stato discreto. Soprattutto l'arrivo di Robin Simovic sembra la pedina giusta per sperare nel meglio.
A ruota, troviamo tre recenti conoscenze della J1. L'Avispa Fukuoka si è affidata ancora a Masashi Ihara (che non credevo sarebbe rimasto ancora nel Kyushu) e ha fatto un mercato di rilievo, soprattutto davanti. Ha perso Tomiyasu e Kamekawa, ma è arrivato Wako e Ihara davanti ha tantissime scelte. Se mantiene la coesione del finale di 2017...
Anche il Tokushima Vortis dovrà mantenere una certa struttura vista nell'anno passato: per sostituire Watari si è scelto Sonoda ed è un'ottima idea. Nathan Junior può esser la sorpresa, mentre Sisinio darà ulteriore vigore al centrocampo. La garanzia vera, però, è in panchina: il primo anno di Ricardo Rodriguez al Vortis è stato interessante.
Infine, il Matsumoto Yamaga. Mi sarei aspettato un cambio di allenatore, ma evidentemente Yasuharu Sorimachi gode di tanta fiducia e il mercato è stato il migliore della J2. C'è così tanta qualità che faccio fatica a immaginare un fallimento.

Naoki Wako, 28 anni, è la prospettiva migliore che l'Avispa poteva avere dallo scambio con i Kashiwa Reysol per il cartellino di Kamekawa.

Nel gruppone di quelli che potrebbero certamente centrare i play-off, ci sono certamente le altre due retrocesse, seppur con storie diverse. Al Ventforet Kofu hanno una buona squadra e hanno sostituito bene le partenze (acquisti interessanti quelli di Kozuka e Dinei), ma è Yoshida il tecnico giusto per risalire? Ho dei dubbi.
Diverso il discorso per l'Albirex Niigata, che ha (forse) il tecnico e la piazza giusta per riprovarci, ma la squadra è uscita parecchio indebolita dal mercato invernale. C'è l'incognita dei brasiliani (tre in squadra, tra cui Bruno Meneghel...) e del roster in generale, smontato e rimontato praticamente per intero. Insomma, non sarà facile.
A seguire, chi ai play-off c'è già stato, come JEF United Chiba e Tokyo Verdy. La squadra di Esnaider volava nel finale del 2017 e si è pure rinforzata, ma siamo sicuri che questa grande decaduta non inciamperà di nuovo in futuro? Per la compagine di Lotina, invece, abbiamo detto del mercato nella prima parte: vedremo come reagirà alla mancanza di due terzini come Koki e Kazuki Anzai (anche se davanti c'è un arsenale di guerra).
Infine c'è l'Oita Trinita, altra squadra che ha fatto molto bene al ritorno in seconda divisione. Io muoio letteralmente dalla curiosità nel vedere una coppia come Kosuke Goto e Noriaki Fujimoto insieme: potenzialmente valgono 35 gol insieme. Se li faranno, Oita potrebbe ritrovarsi nella lotta per il titolo per tutto il 2018.

39 reti e due titoli di capocannoniere in J3 League: il CV di Noriaki Fujimoto è piuttosto interessante.

A centro classifica, ci sono molte facce note. A partire dal Fagiano Okayama, che ha optato per la solita rivoluzione estiva (vi invito a vederla), ma sembra comunque aver trovato alcuni elementi interessanti. Diverso il discorso per lo Yokohama FC, che ha invece spostato il minimo indispensabile e spera che Ibba Lajaab si ripeta in termini realizzativi.
Il Kyoto Sanga spera che i due acquisti uruguayani possano fruttare anche dal punto di vista del gioco, perché la squadra di Kurobe è brutta da guardare. Assieme a loro, l'Ehime FC di Shuichi Mase - anche qui, altra rivoluzione, ma sembra funzionare per loro - e lo Zweigen Kanazawa, malvisto da molti, ma che può contare su un bomber di categoria (Koichi Sato) e su un tecnico preparato (Yanagishita ha fatto un buon lavoro l'anno scorso).
In questo gruppo, possiamo trovare anche due casi diversi. Nella prima parte della preview, mi sono mostrato preoccupato per il futuro del Montedio Yamagata, che comunque non credo sarà coinvolto nella lotta per non retrocede. Lo stesso si può dire per il Tochigi SC, ma in senso positivo: il mercato è stato molto convincente e non tutti hanno Masashi Oguro in squadra.

Con l'addio di Tetsuya Okubo alla seconda divisione, Masashi Oguro (37 anni) può diventare il miglior marcatore all-time della J2 League.

Infine, ci sono le candidate a non retrocedere. Metto leggermente avanti il FC Gifu e il Machida Zelvia: la squadra di Oki viene da un buon 2017 e ha cambiato molto. Se supererà le difficoltà dovute ai ricambi nel roster, dovrebbe necessariamente trovare la strada per salvarsi un'altra volta. Diverso il discorso per i Zelvisti, che sembrano in discesa, ma hanno un ottimo tecnico.
Poi c'è il Mito HollyHock, che ha una serie di problemi strutturali: i tanti cambi - in campo e in panchina -, la situazione di perenne team da seconda divisione, una possibile difficoltà nell'inanellare risultati. A ruota c'è il Renofa Yamaguchi, che ha l'incognita tecnico, ma ha un organico con due-tre giocatori che potrebbero rivelarsi azzardi vincenti.
Le candidate per la retrocessione sono sostanzialmente due: da una parte il Kamatamare Sanuki, che ha perso Baba, Kijima e Hayama e spera che Kitano tiri fuori l'ennesimo miracolo. Dall'altra, il Roasso Kumamoto, che ha trovato un buon tecnico in Shibuya, ma che si vede l'organico ulteriormente impoverito. Sarà durissima.

Ryuji Hirota, 24 anni, è stata una delle poche luci nel Gainare Tottori degli ultimi anni: ora la promozione con il Renofa Yamaguchi.

J3 League
Sembra strano, ma non vedo grosse sorprese per il 2017 in J3 League. Questa è la prima annata in cui nessuna squadra è riuscita a salire dalla Japan Football League e quindi le 17 società non sono state rimpolpate da un nuovo arrivo nella minima serie professionistica. Si intravede all'orizzonte un duello per il titolo.
Il Blaubliz Akita ha fatto tutto per bene, confermando il gruppo e potenziandolo. Dall'altra parte, non posso pensare che il Kagoshima United FC - pur avendo perso Fujimoto, in partenza per Oita - rimanga indietro. Anzi, l'ultimo mercato non ha sostituito bene il bomber, ma ha di fatto rinforzato il resto della squadra, soprattutto con l'arrivo di Fujisawa dal FC Ryukyu.
Alle loro spalle, si muovono almeno quattro squadre che sperano in una risalita (come il Kataller Toyama o il Thespakusatsu Gunma) o in una nuova esperienza (come Azul Claro Numazu e Nagano Parceiro). Queste ultime due sembrano più attrezzate, sebbene l'Azul Claro abbia perso 36 dei 60 gol segnati nella passata stagione e a Nagano non sia arrivato nessun profilo di rilievo.

Noritaka Fujisawa, 29 anni, per me il candidato a essere il MVP del 2018.

Dietro si muovono due diversi gruppi. Il primo è quello formato da chi spera in un'annata rivelazione per arrivare alle zone alte della classifica: dalle nobili decadute - come Giravanz Kitakyushu e SC Sagamihara - a quelle formazioni che stanno sorprendendo negli ultimi anni nonostante i budget ridotti, come Fujieda MYFC e FC Ryukyu.
Dietro a loro, le squadre U-23 (che quest'anno potrebbero avere una notevole discesa nel rendimento) e quattro club che al solito giocheranno per l'onore. Il Gainare Tottori sembra incastrato su sé stesso, il Grulla Morioka spera che qualche ragazzo colga l'occasione per emergere. Il YSCC Yokohama ha cambiato parecchio, mentre il Fukushima United FC è la squadra più attrezzata (e con il tecnico migliore).

Ryuji Bando, 38 anni, inizia una nuova avventura a Okinawa.

A queste previsioni, voglio aggiungere una riflessione finale. Spero veramente che la Japan Football League possa regalare due o più promozioni per la J3 League nel 2018. La terza serie ha bisogno di liberarsi delle squadre U-23 - un danno clamoroso, che di fatto falsa il campionato - e la stagione imminente regala diverse squadre che potrebbero dare un serio contributo al calcio giapponese.
Penso ad almeno due club sicuramente pronti - il FC Imabari e il Vanraure Hachinohe -, senza contare altri club che stanno facendo bene in sede di mercato, ma non so se avranno le licenze necessarie per salire (quelle strutturali, come ReinMeer Aomori e Tegevajaro Miyazaki, o quelle tecniche, come il Nara Club). L'inizio della stagione è vicino: godetevi tutto.

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