26.8.17

Il sorpasso.

L'ultimo ballo: l'Uefa si prepara all'ultima stagione di Champions League come l'abbiamo conosciuta per la riforma Platini. Dall'anno prossimo, l'Italia avrà quattro squadre direttamente alla fase a gironi, senza preliminari, più le tre in Europa League. Eppure, sarebbe bello provare a conquistarsi sul campo tale diritto, evitando la politica (che disprezziamo, ma usiamo spesso).

Leonardo Bonucci, 30 anni, nuovo capitano e leader del Milan.

La Champions League riparte dallo stesso scenario dell'anno passato: il Real Madrid ha vinto e l'ha fatto meritatamente, molto più del 2016: il 4-1 rifilato alla Juventus in quel di Cardiff può sembrare pesante, ma è una manifestazione di forza rispetto alla sofferta vittoria di Milano, ottenuta l'anno prima sull'Atlético Madrid solo dopo i calci di rigore.
Le italiane presenti sono di nuovo tre e la Juventus era inserita in prima fascia nel sorteggio di Montecarlo. L'urna è stata tutto sommato clemente: il Barcellona sembra in alto mare e ha già perso contro la Juve l'anno scorso; l'Olympiacos ha passato con fatica i preliminari; lo Sporting Lisbona era la peggiore della quarta fascia, ma rimane una squadra inferiore (e non di poco).
Tutto sommato è andata bene anche al Napoli, inserita in terza fascia e arrivata in Champions dopo il 4-0 complessivo al Nizza. Gli azzurri possono sorridere: c'è il Manchester City (Guardiola vs. Sarri è il must di questa fase a gironi), ma Shakhtar Donetsk e Feyenoord sembrano le classiche squadre che possono essere distrutte dal possesso-palla del club partenopeo.
Infine, c'è la Roma: anche la squadra di Di Francesco era in terza fascia, ma il sorteggio è stato meno clemente con i giallorossi. Chelsea e Atlético Madrid sembrano un ostacolo molto grande (a meno che il Chelsea non si liberi di Conte), mentre il Qarabag servirà a garantire al club capitolino ALMENO il terzo posto, paracadute verso l'Europa League.
E proprio qui viene il bello: la speranza è che tutte e tre le squadre italiane possano superare questi ostacoli, spingendosi più vicine verso la finale di Kiev. Ma l'eventuale discesa della Roma nella seconda competizione europea potrebbe spingerla a vincere l'UEL per tornare in Champions... anche se già l'anno scorso Spalletti avrebbe dovuto garantire alla Roma un piazzamento europeo di gran lunga migliore.

Alejandro Darío Gómez, 29 anni, capitano di un'Atalanta all'arrembaggio.

Già, l'Europa League. L'Italia non l'alza dal '99, che è anche l'ultimo anno nel quale un club nostrano è arrivato in fondo. Stiamo sempre qui ad aspettare, visto che l'anno scorso il Manchester United l'ha alzata, ma al tempo stesso l'Ajax è riuscito a raggiungere la finale. Cosa che un club olandese non faceva dal... 2002. Quindi si può fare.
A cominciare dal Milan, rientrato in Europa dalla porta di servizio. L'obiettivo chiaro è la Champions League e il rientro nella massima competizione europea, ma il Milan può centrare la finale di Lione: Austria Vienna, AEK Atene e Rijeka sono avversari gestibili, le trasferte saranno brevi e la rosa sembra lunga in alcuni ruoli. Il girone è superabile con la giusta gestione delle forze.
Diverso il discorso per la Lazio, abituata a questa competizione, ma al tempo stesso il sorteggio non è stato facile per i biancocelesti. Nel Gruppo G rimangono i favoriti, ma Inzaghi ha (per ora) la panchina un po' corta e gli avversari non sono dei più facili: il Nizza eliminato dal Napoli, il Zulte Waregem e anche il Vitesse (forse la peggiore della quarta fascia).
Ancora peggio è andata all'Atalanta: Olympique Lione, Everton e Apollon Limassol (quest'ultima all'esordio assoluto) sono un bella prova per Gasperini, che torna in Europa League dopo l'esperienza con il Genoa nel 2009-10. Le prime due sono favorite, ma per nessuno sarà facile affrontare i bergamaschi e al tempo stesso qualche chance di passare il turno c'è.
Ma soprattutto, abbiamo in ballo un importante obiettivo: il sorpasso nel Ranking Uefa. Attualmente l'Italia è quarta, ma rimane a un passo da Inghilterra e Germania (circa 2000 punti di distanza). La Spagna è irraggiungibile e lo rimarrà per molto (+27mila punti sulla Germania seconda), ma togliendo i dati del 2013-14 (saranno aggiornati la prossima stagione) e disputando un'ottima annata, la Serie A può riprendersi quel che manca dal 2010-11.

Dries Mertens, 30 anni, cannoniere assoluto del Napoli.

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