18.5.17

Inaspettato, ma bellissimo.

Un 2-0 contro il St. Etienne, in un recupero nel quale bastava un punto per chiudere il discorso: così il Monaco interrompe la supremazia del Paris Saint-Germain e si aggiudica la Ligue 1, l'ottavo titolo della sua storia. Erano 18 anni che non si alzava il trofeo al Louis II e Leonardo Jardim ha vinto il titolo di manager dell'anno in Europa (sempre che Allegri non vinca la Champions...).

Il Monaco festeggia a fine gara la vittoria della Ligue 1.

Forse nessuno avrebbe scommesso su una Ligue 1 così aperta, lo stesso campionato che ha visto trionfare per quattro anni di fila il PSG, creando un dominio molto simile a quello vissuto in Italia con la Juventus. Ma se Roma e Napoli continuano a incagliarsi su diversi ostacoli, prima l'Olympique Lione ha sfiorato il titolo e poi il Monaco se l'è preso di forza, con un gioco spettacolare e fresco.
I 104 gol segnati ne sono la testimonianza: una macchina da guerra capace di strappare quattro punti al PSG, con il fondamentale 1-1 al Parco dei Principi, segnato negli ultimi secondi da Bernardo Silva. Forse è stato uno snodo basico di quest'annata, che ha visto il Monaco in semifinale di Champions League e di Coupe de France, nonché in finale di Coupe de la Ligue.
E pensare che 18 anni fa la squadra che alzò per ultima la Ligue 1 era molto diversa. Il Monaco aveva perso Thierry Henry giusto l'anno prima, mentre David Trezeguet trascorreva l'ultima stagione nel Principato prima di muoversi qualche chilometro più a sud, direzione Torino. Quell'estate il Monaco aveva salutato anche Ikpeba, accogliendo però i giovani Rafael Márquez e Marcelo Gallardo.
Gli avversari PSG e Lione rinunciano all'inseguimento del Monaco nelle ultime giornate: la squadra allenata da Claude Puel - all'epoca un giovane manager alla prima esperienza in assoluto - può contare sui nazionali francesi (Barthez, Sagnol, Giuly) e su un contingente straniero di livello (su tutti Riise, Costinha e soprattutto Marco Simone, bomber implacabile in Francia).
Nonostante 13 punti nelle ultime 10 giornate (un ritmo lento per chi vuole alzare il trofeo), il Monaco si accontenta della vittoria-chiave contro il PSG (1-0 a marca Trezeguet) e vince la Ligue 1 con ben sette punti di vantaggio. La squadra verrà smontata negli anni successivi, ma con Didier Deschamps potrà comunque raggiungere la finale di Champions League nel 2003-04.

Come il Monaco ha riconquistato il titolo dopo 18 anni.

Ci è voluto molto per riportare il Monaco a certi livelli. Anzi, su questo stesso blog, nel settembre 2014 si era temuto che la chiusura dei rubinetti da parte del patron russo Dmitry Rybolovlev potesse abbassare il sipario su qualunque sogno di gloria dei monegaschi. Ma è in quel momento che il proprietario del club monegasco ha fatto la miglior scelta della sua vita.
Leonardo Jardim non è stato mai abbastanza applaudito. Questo è un pensiero che ho fin dai suoi anni allo Sporting Lisbona, caduto in una crisi finanziaria tremenda e che Jardim trascinò di nuovo in Champions League nonostante i debiti. Anche in Grecia ha vinto un campionato, prima che lo ritenessero di troppo per motivi extra-calcistici (si parla di un affair con la moglie del presidente).
In ogni caso, il lavoro del tecnico portoghese è stato mostruoso: una squadra che ha basato la sua risalita sui colpi di mercato è riuscita a trasformarsi prima in una solida corazzata, poi in una formazione da puro spettacolo. E intanto Jardim è riuscito a ottenere due terzi posti, due grandi corse in Champions e il titolo di quest'anno.
Una gioia immensa quella monegasca, giustificata da una stagione oltre i propri limiti. Sapevamo che Jardim fosse un buon tecnico, ma ha fatto una metamorfosi incredibile: questo Monaco è totalmente diverso dal suo primo tentativo, quello del 2014-15, con il club che arrivò ai quarti di Champions con un calcio meno spumeggiante e più pragmatico.
E poi ha un che di poetico che l'ultimo gol per garantirsi il titolo sia arrivato da Valère Germain. Insieme a Subasic e Raggi, uno dei pochi rimasti da quei giorni trascorsi in Ligue 2, ad annaspare nelle torbide acque della seconda divisione. Anzi, l'anno scorso Germain aveva persino dovuto emigrare per emergere; ritornato alla base, è stato utilissimo e prezioso.
Tutto questo senza menzionare l'enorme patrimonio che il Monaco ha fatto maturare in questa stagione: da Fabinho (stella di cui non si parla abbastanza) a Jemerson, da Mendy a Sidibé, da Lemar a Carrillo, passando per le due stelle principali che potrebbero lasciare il Principato in estate. Se la partenza di Bernardo Silva non è neanche in discussione (United?), Kylian Mbappé farebbe bene a rimanere dov'è. Tanto ci pensa Jardim.

Leonardo Jardim, 42 anni, l'uomo dei miracoli nel Principato.

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