10.4.17

Un ritorno eccellente.

Sheffield è una città di calcio. Il panorama attuale non sembrerebbe confermarlo, ma ci sono poche zone in Inghilterra che hanno avuto due club di quell'importanza in unica realtà: eppure da una parte c'è il Wednesday che l'anno scorso ha sfiorato il ritorno in Premier League (perdendo la finale dei play-off contro l'Hull). E poi? Poi c'è lo United. Verrebbe da dire il Damned United.

Billy Sharp, 31 anni, è tornato ai fasti d'oro a Sheffield: lo United è la sua squadra del cuore.

E sembra strano celebrare un traguardo apparentemente piccolo, come la promozione dalla League One alla Championship. Un ritorno atteso da sette stagioni, perché lo Sheffield United si è ritrovato all'improvviso in una categoria che forse non gli appartiene. Ci si è ritrovata a pochi anni dall'ultima annata in Premier League, nel 2006-07.
In quella stagione, lo United raccoglie 38 punti: dopo un girone d'andata di successo, l'infortunio del bomber Rob Hulse spinge il club in zona retrocessione, dove finirà il campionato a causa di una differenza negativa (di appena una rete) nei confronti del Wigan Athletic e di un punto di ritardo rispetto al Fulham. Una retrocessione amara.
Eppure quel gruppo aveva nomi che negli anni successivi si sarebberoo distinti tra Premier League e Championship: il vice-capitano era Phil Jagielka, più una serie di stranieri da quattro continenti diversi. Il ritorno in Premier non è mai arrivato, con la delusione della finale dei play-off persa nel 2009: il Burnley sale, lo United - che ha in squadra i giovani Kyle Walker e Kyle Naughton, oggi al Tottenham e allo Swansea - rimane in seconda divisione.
Nel 2010-11, poi, è arrivata anche la retrocessione in League One: un colpo durissimo per un club che non giocava in quella categoria da vent'anni, quando il passaggio in terza serie dura appena un anno. Come se non bastasse, le cocenti delusioni permangono, visto che lo Sheffield United sfiora la promozione tre volte tramite play-off, con una finale persa contro l'Huddersfield Town. L'11° posto del 2015-16 sembra il punto più basso della recente storia.
Mentre i Blades - soprannome dovuto alla grande produzione di ferro in città - annaspano in terza divisione, l'altra parte della città riesce effettivamente a riguadagnare terreno. Gli Owls (gufi) tornano in Championship dopo appena due anni di League One e sfiorano persino la Premier. Nonostante lo Steel City derby sia sostanzialmente in parità, lo United non ne vince uno dal 2006 (l'ultimo del febbraio 2012 è finito 1-0 per il Wednesday).
Neanche l'arrivo di un nuovo proprietario sembra cambiare il corso della storia: dal settembre 2013, lo United è per il 50% in mano ad Abdullah bin Musa'ed bin Abdulaziz Al Saud, proveniente dalla Dinastia Saudita. L'altra parte del club è in mano a Kevin McCabe, dal gennaio 2006 proprietario dello United. A Bramall Lane avevano perso le speranze... finché non è arrivato l'uomo giusto per cambiare.


The man for the job ha giocato con i Blades per otto anni (divisi in due stint), poi ha allenato diverse squadre. La sua più recente impresa è stata portare il Northampton in League One, prima di accettare un ritorno di cuore. Chris Wilder ha accettato con entusiasmo, ma anche con responsabilità il ritorno a Sheffield. In fondo, nemo propheta in patria, giusto?
E invece no. Dopo aver fatto un buon lavoro con Halifax Town, Oxford United e i Cobblers, Wilder ha trovato la giusta chimica di gruppo, sostituendo Nigel Adkins. Lui stesso è cresciuto: è passato dalla percentuale di vittorie del 38,5% nei sei anni con l'Halifax al 58,3% di questo primo anno a Bramall Lane. Crescita costante, un po' come quella del suo gruppo. Ma come si sono ripresi dal disastro dell'anno scorso?
Ci sono stati diversi arrivi che si sono rivelati fondamentali, come quelli di John Fleck, Jack O'Connell, Simon Moore e Mark Duffy. Nonostante la partenza al palo (un punto nelle prime quattro gare) e l'addio del promettente Dominic Calvert-Lewin (comprato dall'Everton nelle ultime ore del mercato), lo Sheffield United ha trovato la sua strada.
I 31 punti accumulati nelle ultime 13 gare - striscia positiva senza sconfitte - hanno di fatto allontanato lo United dal resto del gruppo. Ironico come la promozione sia arrivata sabato sul campo del Northampton Town, proprio la squadra che Wilder ha condotto in terza divisione l'anno scorso. Il 2-1 finale - con i gol di Clarke e Fleck - ha reso il +14 su Fleetwood Town e Bradford City un vantaggio incolmabile.
E se la promozione del Bolton Wanderers sarebbe un altro ritorno eccellente in Championship, in questo scenario è contato lo scoring rate di Billy Sharp. Da sempre bomber delle serie minori, l'anno scorso aveva segnato 21 gol; quest'anno siamo a 26, con tanto di inserimento nell'EFL Team of the Season. Ora ci si gode la festa, perché in fondo Billy è pure nato a Sheffield e lo United è la squadra che l'aveva lanciato. History has been made.

Chris Wilder, 49 anni, l'uomo che ha riportato lo United in Championship.

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