3.8.16

Cinque cerchi indesiderati.

Cosa si è capito ormai? Che le Olimpiadi - almeno nel calcio - non sono più quel sogno di cui parlava il barone Pierre de Coubertin, l'uomo che ha inaugurato il rassegna a cinque cerchi nel lontano 1896, quando i Giochi partirono da Atene. Siamo nel 2016 e di fronte al panorama confuso di Rio una sola cosa sembra certa per il calcio: il Brasile DEVE VINCERE questo torneo.

Consigli per gli ascolti: Buffa e Parigi '24.

Girone A - Brasile, Sud Africa, Iraq, Danimarca

Dopo il Minerazo, l'eliminazione contro il Paraguay nella CA2015 e quella nel girone di quest'anno, al Brasile cosa rimane? Questo è un punto focale della storia del pallone verde-oro. Se non arrivasse la medaglia d'oro, cosa rimarrebbe in cui sperare? Douglas Costa e Alisson hanno dato forfeit, ma la squadra è forte, con Neymar come stella. Da medaglia: non so se d'oro...

Solo uno il fuoriquota portato dal ct Owen Da Gama, quell'Itumelung Khune che mi ha sempre impressionato tra i pali. La formazione è tutta proveniente dal proprio campionato, tranne due giocatori: Sandows (Gremio) e Mothiba (Lilla). Passare il girone sarebbe già un successo.

Una squadra molto quadrata, che ha fatto bene nelle qualificazioni asiatiche. Come per il Brasile, la rinascita del calcio iracheno passa dai risultati di questi ragazzi: un solo fuori-quota, il capitano Abdul-Amir. Ci saranno soprattutto Ali Adnan e Dhurgham Ismail, di cui ho parlato in due rubriche diverse.

Dalle premesse ai fatti, c'è da piangere. La Danimarca non è la stessa che è arrivata in semifinale all'Europeo U-21 di un anno fa: via il ct Thorup, solo 5/23 di quella rosa sarà a Rio e i grandi nomi saranno tutti assenti. I tre fuori-quota sono dei carneadi, tra cui un naturalizzato della Guinea-Bissau. Ciò nonostante, la qualificazione sembra possibile.


Girone B - Svezia, Colombia, Nigeria, Giappone

Stesso identico discorso già fatto per la Danimarca. Nonostante siano i campioni in carica uscenti, vedremo solo sei dei 23 che hanno vinto l'Europeo U-21 dell'anno scorso. Ibra non ci sarà e l'ultima beffa per il ct Ericson è stata vedere Jordan Larsson costretto a lasciare il ritiro per volere del suo club, l'Helsingborgs.

Qui le cose vanno decisamente meglio. Se Pekerman ha ringiovanito la rosa, Restrepo avrà un arsenale offensivo notevole all'Olimpiade. Cinque giocatori dell'Atlético Nacional appena incoronato campione in Libertadores (tra cui Miguel Borja e il talento Pérez), l'ex Parma Pabon e soprattutto Teofilo Gutiérrez.

Anche qui le premesse sono state disattese: si era parlato di tre fuori-quota d'eccezione, ma in realtà solo Obi Mikel sarà a Rio. Ighalo e Musa sono stati trattenuti dai loro club. L'attacco contiene qualche nome d'interesse (Sadiq della Roma ed Ezekiel dell'Anderlecht), ma ci fermiamo qui.

 Una tendenza diversa quella impostata da Teguramori. Il gruppo sarebbe potuto esser molto più talentuoso, ma alla fine è una nazionale giapponese più concreta e tenace delle precedenti. E l'amichevole persa con il Brasile qualche giorno fa potrebbe esser stata una salutare wake up call: ripetere Londra non è impossibile.

Neymar, 24 anni, capitanerà il Brasile alla caccia dell'oro.


Girone C - Figi, Corea del Sud, Messico, Germania

Sarà un'occasione straordinaria quella di Figi, la prima squadra a qualificarsi a un'Olimpiade nella zona oceanica al di fuori del dominio Australia-Nuova Zelanda. Vero, il tutto è avvenuto per un disguido amministrativo, ma i ragazzi guidati da Frank Farina accumuleranno esperienza e useranno Rio per crescere.

Se alle Olimpiadi basta anche qualche giocatore di classe per vincere, allora la Corea del Sud ha qualche seria chance di passare un girone non facile. Uno dei fuoriclasse sarà in panchina, visto che Shin Tae-yong ha vinto una Champions League asiatica. In campo, Ryu Seung-woo, Suk Hyun-jun e soprattutto Son Heung-min, concesso dal Tottenham senza troppi rimpianti.

Difendere l'oro olimpico è già impresa complicata e non farà eccezione il Messico, presentatosi con il solito serbatoio dalla Liga MX, ma stavolta un filo meno talentuoso. In panchina c'è la garanzia Raúl Gutiérrez, vincitore del Mondiale U-17 nel 2011. Qualcuno di quei ragazzi sarà a Rio, guidati da Oribe Peralta, l'eroe della medaglia d'oro a Londra 2012.

Mentre il mondo si concentra sulle sudamericane per la vittoria finale, forse l'unica squadra reduce dall'Europeo U-21 del 2015 in grado di prendersi l'oro è la Germania, che non ha mai avuto un buon rapporto con le Olimpiadi. Horst Hrubesch, demiurgo delle giovanili teutoniche, ha a disposizione un'ottima squadra, che può tranquillamente arrivare in fondo.


Girone D - Honduras, Algeria, Portogallo, Argentina

Ripetere quanto visto a Londra quattro anni fa sarà difficilissimo. Ok, in panchina c'è quel mostro strategico di Jorge Luis Pinto (la Costa Rica del 2014 nessuno l'ha dimenticata), ma confermare i quarti raggiunti nel 2012 è quasi utopico.

Se escludiamo Figi - almeno a scorrere i nomi della rosa - forse l'Algeria è la formazione più debole che si presenta a Rio. Ben 15 giocatori su 18 provengono dal campionato locale e lo svizzero Schürmann - ct della selezione - farà il possibile.

Viste le due premesse precedenti, per il Portogallo è obbligatorio raggiungere almeno i quarti. Specie nell'estate che ha visto i lusitani trionfare all'Europeo. Nelle mani di Rui Jorge non c'è uno squadrone, anzi... mancheranno molti nomi di spicco (basti pensare che il capitano è il Bruno Fernandes che non ha ancora sfondato a Udine).

Partiti per incenerire gli avversari con una selezione fantastica, l'Argentina arriva scarica come non mai a quest'Olimpiade. Doveva essere l'estate del doblete: Copa América Centenario e medaglia d'oro olimpica. Invece il Cile ha rivinto, molti club hanno negato diversi giocatori per Rio, Olarticoechea ha sostituito il dimissionario Martino e l'altro giorno l'Argentina è stata rapinata in un hotel in Messico. Alè.

Jonathan Calleri, 22 anni, una delle poche stelline dell'Argentina.

Qui ci riproviamo con il giochino dei pronostici, aiutati anche da quanto evidenziato sopra. Qualche sorpresa ci sarà per forza, vista che l'Olimpiade è per molti un terno al lotto. Comunque proviamoci: il Messico potrebbe esser eliminato dalla Corea del Sud, mentre Danimarca e Portogallo - nonostante selezioni depotenziate - ci dovrebbero essere ai quarti. Quindi (in grassetto le qualificate):

Brasile-Giappone
Germania-Portogallo
Colombia-Danimarca
Argentina-Corea del Sud

Avremmo tre sudamericane in semifinale, con l'oro quasi sicuramente nelle vicinanze di Rio. Le semifinali si andrebbero così a comporre:

Brasile-Germania
Colombia-Argentina

Un altro Maracanzo? Già, perché il Brasile giocherebbe l'eventuale semifinale a Rio de Janeiro, rivivendo gli stessi fantasmi del 2014. A quel punto la finale dell'Olimpiade sarebbe la stessa del Mondiale di due anni prima. E visto che storia tende a ripetersi, credo che la Germania possa battere un'altra volta l'Argentina.
La truppa teutonica può vincere l'oro che manca anche ai tedeschi nella loro bacheca personale, perché la Germania riunificata non ha mai vinto l'alloro (lo vinse quella dell'Est a Montréal '76). Nonostante le Olimpiadi sembrino di troppo, qualche sorpresa la regaleranno.

Mathias Ginter, 24 anni, potrebbe essere il primo giocatore dal quartetto italiano del '36-'38 (Foni, Rava, Locatelli, Bertoni) a far l'accoppiata Mondiale-Olimpiade.

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