26.4.16

The Brewers are on town.

Da sconosciuti a underdogs, fino ad arrivare a quella che molto probabilmente sarà una delle scalate più incredibili del calcio inglese. Mentre il mondo britannico e non si ferma a celebrare il probabile titolo del Leicester, il Burton Albion - 66 anni di storia, di cui 59 nel calcio dilettantesco - è a un passo da un'incredibile doppia promozione.

Nigel Clough, 50 anni, figlio del leggendario Bryan.

Sarei curioso di vedere a quanto i bookmakers davano la salita in Championship dei Brewers, che - vale la pena ricordarlo - nel 2015 avevano conquistato per la prima volta la possibilità di giocare in League One (la terza divisione del calcio britannico). Questo perché la loro storia è fatta prevalentemente di campi in terra e scontri con pochi spettatori.
Terra di rugby, Burton-upon-Trent ha visto in successione diversi club estinguersi: Burton Swifts, Burton Town, Burton United e Burton Wanderers. Nel 1950 nasce però il Burton Albion, che ancora oggi resiste con tale denominazione. Per quasi cinquant'anni, l'Eton Park ha ospitato le partite dei Brewers, che hanno pian piano salito la gerarchia del calcio inglese.
Poi nel 2005 è arrivato il trasferimento al neonato Pirelli Stadium, un impianto da quasi 7000 posti (di cui solo 2000 a sedere) con la promessa futura di esser nuovamente ammodernato. Intanto, il Burton Albion pian piano ha fatto capolino nelle cronache inglesi, come quando ad esempio blocca il Manchester United di Ferguson per 0-0 in F.A. Cup nel 2006.
Il replay a Old Trafford finisce 5-0 per i Red Devils, ma non importa. Il club cresce e si guadagna rispetto in giro per l'Inghilterra: arrivati in Conference (la quinta divisione, la prima non-professionistica), i Brewers tentano il grande salto. Falliscono una prima volta nel 2008 (perdendo ai play-off), ma l'anno successivo è quello buono per salire in League Two.
A gestire il primo impatto con i pro è mister Paul Peschiosolido, ex attaccante canadese con un passato da giocatore anche in Premier League. Tre salvezze, poi l'arrivo in panchina di Gary Rowett, che porta la squadra a fare un ulteriore step in avanti: il Burton Albion disputa due post-season, perdendo la finale dei play-off a Wembley contro il Fleetwood Town nel 2014.
Tutto lascia presagire che la svolta sia dietro l'angolo. Il problema è che Rowett lascia il Burton Albion nell'ottobre 2014 con la squadra in testa: l'offerta del Birmingham City è troppo buona per esser ignorata. Così il club giallonero punta su un ex giocatore dalla grande storia come Jimmy Floyd Hasselbaink, reduce da un'esperienza incolore al Royal Antwerp.
Dopo il passaggio interlocutorio in Belgio, nessuno si aspettava molto dall'olandese. Invece Hasselbaink ha trascinato i Brewers alla promozione in League One con diverse giornate d'anticipo. Il destino, però, ha un riservato un altro scherzo al Burton Albion: avvicinato a metà campionato dal QPR, Hasselbaink ha accettato l'offerta del club di Londra.
Il tutto è avvenuto sempre con la squadra in testa, proprio com'era successo con Rowett. E allora ci è voluta un leggenda per continuare questo miracolo: Nigel Clough, figlio del leggendario Brian (se non sapete chi è, guardate/leggete "The Damned United"). Clough jr. aveva concluso la carriera a Eton Park e aveva già allenato il club per nove anni.

A novembre il Burton vince sul campo del Wigan: il segnale che l'impresa è possibile.

Per Clough è stato importante rimettersi in gioco: lui ha creato il seme per l'arrivo del Burton Albion tra i professionisti, lasciando poi tutto per il Derby County. I due anni allo Sheffield United ne hanno leggermente minato la reputazione, ma il ritorno dove tutto era iniziato come manager ha fatto sì che Clough riguadagnasse un certo credito in Inghilterra.
Arrivati al traguardo, il Burton Albion ha sofferto un po' di braccino corto: sei gare senza vittorie fino alla buona trasferta di sabato, quando i gialloneri si sono presentati sul campo di un Colchester quasi retrocesso. Il 3-0 finale - con la tripletta di Lucas Akins, nuovamente in doppia cifra dopo l'anno scorso - ha portato il vantaggio su Walsall e Milwall a +9.
Con tre gare da giocare per il Walsall, la promozione non è ancora matematica, ma ci siamo: se i Saddlers non dovessero battere lo Shrewsbury Town questa sera, allora la prima annata in Championship sarebbe certa. Il lavoro è stato più che buono, se si considera che la squadra ha un'età-media piuttosto bassa (solo tre i giocatori over-30).
La cosa che più mi ha impressionato è che il Burton Albion pratichi un vero gioco di squadra: nelle ultime due stagioni, i Brewers non hanno avuto un loro giocatore nella top 10 dei cannonieri. Come a dire: i gol ce li creiamo con vari elementi, la forza sta nell'unione della nostra squadra. So be it.
Tutto è pronto per festeggiare sabato, quando il Burton Albion ospiterà al Pirelli Stadium un Gillingham comunque alla caccia dei play-off. Si sogna persino la vittoria del campionato, visto che il Wigan Athletic di Caldwell dista solo tre punti. In ogni caso, il Burton Albion giocherà in impianti grandiosi nella Championship 2016-17.
Gli avversari certi sono Aston Villa, Blackburn, Fulham, Leeds United, QPR. Per non citare le possibilità come Newcastle... insomma, una grande stagione li aspetta. Dopo la tripletta al Colchester, Akins l'ha sintetizzata così: «È un bel giorno per questo club». E ora cosa li attende? I Brewers sono in città. Meglio farci l'abitudine.

Lucas Akins, 27 anni, e la tripletta sul campo del Colchester: è quasi fatta.

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