3.10.15

L'alfiere silenzioso.

Nelle squadre vincenti, solitamente, ci sono quelli che emergono e quelli che lavorano in silenzio. Quelli che si prendono le luci dei riflettori e quelli che preferiscono l'ombra, per esser lasciati in pace. Valère Germain è sempre stato nella seconda categoria, ma quest'anno c'è persino il rischio che - per una volta, una sola - tocchi a lui la parte da protagonista.

Germain e il Monaco: un decennio alla corte del Principato.

Nato a Marsiglia nel 1990, Valère è un figlio d'arte: suo padre Bruno ha persino una presenza in nazionale e ha sfiorato la Champions con l'OM. Prima ancora che lui fosse il d.s. dell'Orléans, Valère è finito nel vivaio della squadra. Il Monaco ha notato il giovane nel 2005: sembra una vita fa, era l'anno post-finale di Champions persa a Gelsenkirchen.
Sono ben sei gli anni trascorsi dal ragazzo nel vivaio del Monaco, con la firma del primo contratto da pro nel 2009. Con la squadra riserve del Principato, Germain vince addirittura il Championnat de France (il quarto livello del calcio transalpino, il primo a livello amatoriale). Tuttavia, l'esordio con la prima squadra tardava ad arrivare.
Qualcuno ha cominciato anche a dubitare di lui: a 21 anni, il club non era pieno di fiducia nei suoi confronti. Poi c'è un evento che cambia tutto: Germain esordisce finalmente con i grandi nel finale della Ligue 1 2010-11, ma il Monaco retrocede. A sorpresa. E allora ci vuole la rifondazione, di cui il giovane Valère diventa parte integrante.
Nel momento più difficile, l'attaccante diventa importante. Dieci gol stagionali alla prima annata da titolare, mentre sono 14 le reti che consentono al Monaco di tornare in Ligue 1. La squadra del Principato ha Claudio Ranieri in panchina e il multi-milionario Dmitry Rybolovlev come presidente: la svolta è finalmente arrivata.
L'importanza di Germain è tale che Ranieri non ci rinuncia mai in seconda divisione e il classe '90 entra nella squadra dell'anno della Ligue 2 2012-13. Ben diverse le cose in Ligue 1: il Monaco compra Radamel Falcao dall'Atlético Madrid e c'è anche Emmanuel Rivière con cui giocarsi il posto. Germain si vede sempre meno.
Ciò nonostante, lui fa sempre il suo quando viene chiamato in causa. Dopo il prolungamento fino al giugno 2017, Germain segna i primi gol nella massima divisione francese. Il Monaco prende anche Dimitri Berbatov e Anthony Martial dopo gli addii di Falcao e Rivière nell'estate 2014, ma Germain non si demoralizza: attende e sfrutta sempre il suo momento.
In questi tre anni di gloria, il Monaco ha sempre potuto contare sul suo alfiere. Seconda punta o centravanti, non importa: Germain c'è, a volte anche vestendo la fascia di capitano. Gol-vittoria contro l'OM, match-winner a Montpellier. Mai una parola fuori posto, sempre ben voluto dai tifosi: il giocatore ideale per ogni allenatore. E una dote particolare: se Germain segna un gol in Ligue 1, il Monaco non perde mai.
Eppure, anche questo ragazzo così paziente non ha saputo attendere oltre. E così è arrivato un arrivederci: in molti l'hanno cercato per offrirgli un posto da titolare e lui ha accettato l'offerta del Nizza. Un prestito senza diritto di riscatto, un arrivederci. Forse un rimpianto per il Monaco, perché le prime settimane in Costa Azzurra stanno andando alla grande.

Alla prima ufficiale col Nizza, segna subito da ex. E non esulta.

Il Nizza quest'anno sembra un centro di rinvigorimento: non solo il miracoloso recupero del talento di Hatem Ben Arfa, ma anche altri casi di rinascita. O di esplosione. Tra questi, c'è proprio Germain: quattro gol e due assist in otto giornate di Ligue 1. Il primo gol è stato contro il Monaco, da ex: guarda caso, anche l'unico che non è valso neanche un punto.
A lodare Germain ci ha pensato Thomas Mangani, ex Chievo e Monaco, oggi all'Angers: «I suoi punti di forza? La sua intelligenza e un senso del gol innato. Sono doti rare per un attaccante. Senza di lui, il Monaco non sarebbe dov'è ora». Insomma, uno che forse dalla sua carriera avrebbe meritato di più, nonostante abbia solo 25 anni.
Lo stesso Germain si è detto convinto dell'arrivederci al Principato: «Penso che sia l'anno giusto per cambiare. L'avere Claude Puel come allenatore, l'ambizione del club e il fatto che conoscessi molti giocatori ha spinto per venire qui. C'è una grande atmosfera. Spero di andare in doppia cifra. Monaco? Per ora sono concentrato al 200% sul Nizza».
Non so voi, ma le vicende di Germain mi hanno ricordato una sorta di repeat della carriera di Julio Ricardo Cruz, seppur al contrario. Se l'argentino è stato protagonista a Rotterdam e Bologna per poi ritaglarsi un ruolo da dodicesimo uomo all'Inter, il francese ha deciso finalmente di prendersi il palcoscenico e non esser un corista sullo sfondo. Il tecnico del Monaco, Leonardo Jardim, si è anche detto contento che il ragazzo stia facendo bene.
Stasera il Nizza ospita il Nantes per cercare la quarta vittoria consecutiva. Sarebbe un piccolo record per la squadra di Claude Puel, che può sognare persino posizioni europee. Chissà se qualcuno rimpiangerà Germain a Montecarlo, dove ora si ritrovano con un'unica punta (Lacina Traoré) e zero riserve. L'alfiere silenzioso è pronto a colpire ancora.

Valère Germain, 25 anni, ha iniziato una nuova vita a Nizza.

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