5.9.15

La classe oceanica.

Mentre in altre parti del mondo le qualificazioni ai Mondiali 2018 attirano molti spettatori, è diverso lo scenario dell'Oceania. Nell'idilliaco paradiso di Nuku'alofa (capitale di Tonga), quattro formazioni si sono giocate l'ingresso alla OFC Nations Cup 2016. E il risultato è stato una vera sorpresa, con il finale mozzafiato.

Le Samoa Americane hanno sfiorato un'impresa impossibile.

A giocarsi il posto erano le quattro formazioni più deboli secondo quanto stabilito dal Ranking FIFA di luglio 2015: stiamo parlando di Samoa, Tonga, Samoa Americane e Isole Cook. Tutte con diverse motivazioni. Tonga aveva dalla sua il sostegno del pubblico di casa, guidata dal neo-ct Timote Moleni, ex attaccante della nazionale.
Le Samoa Americane avevano voglia di cancellare l'onta di quel terribile 31-0 che li sommerse nelle qualificazioni al Mondiale del 2002. Di questo ha parlato uno straordinario documentario, "Next Goal Wins", menzionato anche da Crampi Sportivi. Al di là dell'esito finale, si può dire che il futuro sarà diverso per questa compagine.
Più avanti le Isole Cook, che alla fine si sono potute fregiare del capocannoniere di questa fase della competizione (quattro gol): Taylor Saghabi è un classe '90 nato a Sydney, ma ha scelto di giocare per la squadra allenata dal gallese Drew Shearman. Look alla Di Caprio, il ct delle Isole Cook è molto giovane: la carta d'identità recita 28 anni.
Infine le Samoa, vogliose di ritornare alla fase finale della rassegna continentale dopo un'unica partecipazione nel 2012. Il derby con i cugini americani ha attirato molta attenzione: spesso dall'esito scontato, stavolta le cose sono andate diversamente. E l'esito finale del gironcino ha stupito tutti.
Le Isole Cook sono partite a razzo, portando a casa due vittorie in altrettante gare. Ciò nonostante, la qualificazione non era ancora certa per loro, visto che Tonga si è rivelata la squadra cuscinetto del girone, collezionando tre sconfitte. Giunte a pari merito, le tre squadre sono state classificate per differenza reti: solo per un gol in più, Samoa ha potuto festeggiare la qualificazione.

La partita della qualificazione. Il 3-0 è stato letteralmente decisivo.

In ogni caso, il lavoro dei ct delle Samoa Americane e delle Isole Cook (Larry Mana'o e Drew Shearman) può esser considerato come buono: dubito che quattro anni fa le due squadre si sarebbero potute giocare un traguardo del genere. Basti pensare che le cose andarono molto diversamente nelle eliminatorie del quadriennio precedente.
Nel girone di qualificazione dell'OFC Nations Cup 2012, le stesse quattro squadre si affrontarono con il medesimo format. All'epoca le Samoa ebbero comunque la meglio, ma senza la differenza reti. Le Samoa Americane raccolsero quattro punti, mentre le Isole Cook solo un pareggio. Quindi per entrambe c'è spazio per un ulteriore miglioramento.
A questo va aggiunto il fatto che le Samoa Americane hanno presentato una formazione giovanissima: in squadra c'erano quattro '96, un '97 e persino un '99! Inoltre, con il 2-0 rifilato alle Isole Cook nell'ultima gara di queste qualificazioni, la squadra ha ottenuto anche la più grande vittoria della propria storia in partite ufficiali.
Ora Samoa è attesa da un compito difficile: fare meglio della prima partecipazione alla OFC Nations Cup. Nel 2012, i ragazzi allenati dall'ex ct Malo Vaga andarono incontro a una sorta di incubo: tre sconfitte, tutte in goleada. Differenza reti da -23 e zero punti conquistati. 10-1 da Tahiti, 5-0 dalle Vanuatu e 9-0 dalla Nuova Caledonia.
Lo sa anche il ct di Samoa, Phineas Young: «Siamo stati fortunati, visto che siamo arrivati a giocarcela all'ultima gara. Il nostro obiettivo era quello di raggiungere la vetta del gruppo per giocare la Coppa dell'anno prossimo. Ora vogliamo restare nella top 8. Non sarà facile l'anno prossimo. Lavoreremo duro e faremo delle buone selezioni per il team». Allora è vero che anche la classe oceanica va in paradiso.

Desmond Fa'aiuaso, 31 anni, capitano e numero 10 delle Samoa.

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