10.8.15

Un eroe silenzioso.

Sergio Romero, Maarten Stekelenburg, Pepe Reina, Victor Valdes: questi sono solo alcuni dei nomi transitati o accostati al Monaco. Eppure al Louis II, da tre stagioni a questa parte, il titolare è uno solo: Danijel Subašić è uno che ha lavorato tanto e in maniera dura. Mai una parola fuori posto, solo tante parate per i monegaschi.

Subašić è ormai titolare della Croazia: è succeduto a Pletikosa.

Danijel Subašić ne ha viste tante: ormai è uno dei senatori dei monegaschi, essendo arrivato in biancorosso nell'inverno 2012. Ben altra situazione rispetto a quella attuale: all'epoca lui era il portiere titolare dell'Hajduk Spalato, mentre il Monaco viveva una stagione difficile, in cui aveva rischiato persino la retrocessione in CFA (terza divisione).
Il Monaco è risalito in classifica e Subašić si è pure tolto la soddisfazione di segnare un gol: con il club ormai salvo, i ragazzi allenati da Marco Simone vanno a Boulogne per l'ultima del 2011-12. Sull'1-1, punizione per gli ospiti: improvvisamente Subašić si presenta sul punto di battuta e segna il gol della vittoria.
Nella stagione successiva, Claudio Ranieri è il nuovo allenatore: l'obiettivo dichiarato è la risalita in Ligue 1, che arriva puntuale a fine anno. A quel punto, ci si aspetta che il magnate russo Rybolovlev potenzi la squadra all'inverosimile. Arrivano James Rodriguez, Falcao e persino Romero in porta. Ma per Ranieri non c'è differenza: il titolare è il croato.
Alla fine il tecnico avrà ragione: Romero non mostra nulla di che, mentre Subašić diventa uno dei migliori portieri della Ligue 1. Il Monaco arriva secondo nonostante due punti di penalizzazione e centra l'accesso alla Champions League. Lo confermano proprio i dati: terzo per performance score, quarto per media-gol concessi e clean sheets.
Con l'addio di Ranieri e l'arrivo di Leonardo Jardim in panchina, c'è timore per Subašić: forse arriva Victor Valdes dal Barcellona o Reina dal Liverpool. No, l'acquisto è Maarten Stekelenburg in prestito dal Fulham, ma l'olandese non insidia affatto il croato, che anzi tira fuori dal cilindro più di una prestazione strepitosa (da incorniciare quella contro l'Arsenal nel ritorno degli ottavi di Champions).
Con i piedi se la cava piuttosto bene, ma la crescita tra i pali è stata evidente. Lo ha confermato anche l'ultima stagione in Ligue 1: due rigori parati su sei, primo nelle clean sheets, ultimo per media-gol concessi. Il croato ha la media più bassa di salvataggi solo perché la difesa del Monaco è stata egregia nell'ultima annata.


Nessuno l'ha cercato quest'estate: Subašić è rimasto a Monaco, convinto che sia la miglior soluzione per la sua carriera. Ormai diventato uno degli idoli dei tifosi, il croato ha firmato il prolungamento del suo contratto fino al giugno 2019. E a fargli da secondo non c'è più un grosso nome, ma il giovane Paul Nardi (classe '94), arrivato dal Nancy.
Anche in nazionale la situazione è notevolmente migliorata. Fino a quando ha giocato con l'Hajduk di Spalato, Subašić non è stato mai titolare. La Croazia ha avuto uno storico erede di Dražen Ladić, ovvero Stipe Pletikosa: per 15 anni in nazionale, il portiere ha giocato ben 114 partite con la Croazia (secondo nella classifica all-time).
I vari Butina, Didulica, Runje, Kelava sono stati tutti spazzati. Se escludiamo Euro 2004, Pletikosa ha sempre giocato da titolare. Lo ha fatto anche in Brasile per l'ultimo Mondiale, dove però Subašić era convocato. Quando il numero 1 croato ha detto basta, allora l'estremo difensore del Monaco gli è subentrato e non ha più lasciato il posto da titolare.
Ora la Croazia ha grosse aspettative per Euro 2016: la rassegna francese vedrà Subašić protagonista, visto che la squadra allenata dal ct Niko Kovač ha ottenuto quattro vittorie e due pareggi nelle prime sei gare di qualificazione. La Croazia è persino davanti all'Italia e potrebbe essere una mina vagante in Francia tra un anno.
Già, la Francia. Subašić raccoglie i frutti del suo lavoro: in questi giorni il Monaco ha giocato il terzo turno dei preliminari di Champions, annientando gli svizzeri dello Young Boys. Ora i monegaschi attendono il Valencia in uno scontro di fuoco. E poi la Ligue 1: che il Monaco possa interrompere il dominio del PSG? Tutto passa anche dalle mani di Subašić, il croato che è una sorta di eroe silenzioso.

Danijel Subašić, 30 anni, difenderà anche quest'anno la porta del Monaco.

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