3.7.15

2015 Gold Cup special: Stripes, but no stars (Part II)

Se c'è una federazione uscita alla grande dall'ultimo Mondiale brasiliano, quella è la Concacaf. Usa e Messico agli ottavi, Costa Rica ai quarti. Ecco perché la Gold Cup 2015 negli Stati Uniti sarà molto interessante, nonostante la mancanza di molte stelle: Donovan, Keylor Navas e Bengtson sono solo alcuni dei nomi che non ci saranno in questa rassegna. Oggi parliamo del girone C e dei pronostici.


Girone C - Messico, Guatemala, Trinidad & Tobago, Cuba

Con il ct Herrera arrabbiatissimo dopo l'eliminazione dalla Copa América (tanto da litigare con un giornalista), l'unico obiettivo per il Messico è vincere. Non ci sono scusanti, anche perché a differenza della rassegna sudamericana in squadra ci saranno i titolari. El Tri punta alla settima Gold Cup della sua storia portando i pezzi grossi in campo: è persino tornato in nazionale Carlos Vela. Due anni fa la Confederations Cup impedì questa scelta, adesso Herrera vuole stravincere. Tra loro, si attende al varco Javier Hernández: El Chicharito ha passato un altro anno in panchina e avrà una voglia matta di dimostrare perché a 27 anni merita di giocare in una grande da titolare. Ricordiamo che è stato anche MVP della competizione e campione nel 2011.

Il Guatemala arriva nel silenzio generale e nel ricordo di quella vittoria continentale ormai datata 1967. Tornati alla fase finale della Gold Cup dopo esser stati assenti nel 2013, Los Chapines non se la passano benissimo. Nell'ultima fase di qualificazione al Mondiale 2018, il Guatemala ha avuto la meglio solo per 1-0 in 180' contro Bermuda. Nella squadra guidata dal ct Iván Sopegno, Pappa e Cincotta sono due elementi interessanti. Ma ancora una volta il destino del Guatemala sarà sulle spalle di Carlos Ruiz, capitano, capo-cannoniere e uomo più presente con la maglia dei centro-americani. Sarà la sesta Gold Cup per El Pescadito: chissà se sta pensando di dire basta alla nazionale dopo 17 anni, dopo averlo già fatto due volte (e averci ripensato).

Trinidad & Tobago è rimasto nelle nostre memorie sopratutto per il Mondiale del 2006, quando si qualificò a sorpresa per la fase finale e riuscì anche a strappare un punto alla Svezia di Ibrahimovic. Ben diversa la realtà d'oggi, dove i Soca Warriors hanno ormai salutato anche gli ultimi eroi degli anni '90 e 2000. Tuttavia, la squadra sembra compatta: il ct Stephen Hart sta facendo un buon lavoro e si è rilanciato dopo il brutto addio al Canada. E sopratutto non mancherà Kenwyne Jones, capitano e bomber della squadra (40 gol in Premier in carriera). Curiosità: sarà assente Kevin Molino, stella degli Orlando City, la squadra dove gioca Kakà.

Cuba arriva alla Gold Cup 2015 con un record già ottenuto prima di giocare: la squadra è INTERAMENTE formata da giocatori locali. Tutti e i 23 i protagonisti provengono dal campionato nazionale, così come le loro eventuali riserve. L'obiettivo di raggiungere nuovamente i quarti di finale sarà difficile da ripetere, ma partecipare alla Gold Cup è un'ottima esperienza per i Leones del Caribe guidati da Raúl González Triana, tornato alla guida della squadra dopo due esperienze precedenti. Il momento, per altro, è difficile: un mese fa, Cuba è già uscita dalle qualificazioni al Mondiale per mano di Curaçao.

Javier Hernández, 27 anni, pronto a spaccare il mondo con il Messico.

Io con i pronostici continuo a provarci, nonostante l'ultima Copa América stia a testimoniare quanto poco riesca a prenderci. Resta comunque un gioco divertente da fare e quindi non molliamo, tentando nuovi previsioni anche per la Gold Cup. Questi potrebbero essere i quarti di finale, che avranno luogo tra il 18 e il 19 luglio (ricordo che in grassetto sono evidenziate le qualificate):

Stati Uniti-Canada | Panama-Costa Rica
Messico-Honduras | Trinidad & Tobago-Giamaica

A questi accoppiamenti seguirebbero le semifinali così elencate, che si disputeranno il 22 luglio:

Stati Uniti-Costa Rica | Messico-Trinidad & Tobago

Quindi sto prevedendo per il 26 luglio un ultimo atto in quel di Philadelphia tra Messico e Costa Rica. Senza gli United States, per altro padroni di casa. Lo so, la sto sparando grossa. Però credo che il Mondiale brasiliano non sia stato un caso. Il Costa Rica non è una squadra che è casualmente approdata ai quarti, ma ha fatto dell'organizzazione un mantra di vita.

Un mantra che potrebbe superare anche la netta superiorità statunitense. E poi voglio credere che questa non sia una coppa a unico appannaggio di Stati Uniti e Messico, ma che ci sia una chance anche per qualche novità. Qualche stella manca, ma le sorprese ci saranno di sicuro: statene certi.

Carlos Ruiz, 35 anni, simbolo e anima del Guatemala.

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