2.7.15

2015 Gold Cup special: Stripes, but no stars (Part I)

Se c'è una federazione uscita alla grande dall'ultimo Mondiale brasiliano, quella è la Concacaf. Usa e Messico agli ottavi, Costa Rica ai quarti. Ecco perché la Gold Cup 2015 negli Stati Uniti sarà molto interessante, nonostante la mancanza di molte stelle: Donovan, Keylor Navas e Bengtson sono solo alcuni dei nomi che non ci saranno in questa rassegna. Oggi parliamo dei gironi A e B.

La Gold Cup sarà ospitata per l'ennesima volta dagli Stati Uniti.

Girone A - Stati Uniti, Panama, Haiti, Honduras


I ragazzi di Klinsmann si presentano da campioni uscenti e vorranno confermare il dominio continentale. La crescita dell'USMNT continua, se pensiamo agli ultimi successi in amichevoli ottenuti in Germania e in Olanda (entrambi in rimonta). Il dopo-Donovan procede bene e si va alla caccia del sesto trofeo nella nuova formula: così si raggiungerebbe il Messico nella classifica dei tornei vinti. Team USA lo farà con solo sei elementi confermati rispetto ai 23 trionfanti due anni fa, ma la nazionale è molto più forte rispetto al 2013.

Panama è forse il movimento in maggior crescita negli ultimi anni del calcio nella Concacaf. Los Canaleros hanno sfiorato il play-off intercontinentale nel 2013, quando un 2-1 sugli Usa avrebbe loro permesso di giocarsi la qualificazione al Mondiale 2014 contro la Nuova Zelanda. Poi l'incredibile rimonta Usa ha spento qualsiasi sogno. Arrivati in finale due anni fa, i ragazzi del ct Hernán Darío Gómez puntano a ripetersi. Sarà un buon girone per testare i loro miglioramenti. Le star sono Jaime Penedo (miglior portiere dell'ultima rassegna) e la coppia d'attacco formata da Luis Tejada e Blas Pérez (75 gol insieme in nazionale). Mancherà invece il capitano, Felipe Baloy.

Haiti riparte dopo il terzo posto dell'ultima Caribbean Cup e l'aggiunta di alcuni giocatori importanti per la nazionale. Les Grenadiers hanno poche possibilità in questo girone: le avversarie sono molto toste. Haiti ha in bacheca un trofeo continentale, risalente al 1973, quando la squadra si sarebbe poi qualificata al Mondiale tedesco dell'anno successivo. Tra i 23 convocati del ct Marc Collat, le stelle sono il capitano Johnny Placide e il centrocampista Jeff Louis. Particolare l'esclusione di Hervé Bazile, classe '90 che ha fatto benissimo con il Caen quest'anno. Curiosità: uno solo dei 23 convocati gioca in patria.

L'Honduras riparte da una delle garanzie più grandi, quel Jorge Luis Pinto che è stato il miglior ct dell'ultimo Mondiale, guidando il Costa Rica a un passo dalle semifinali. E pensare che La H ha rischiato di non qualificarsi: la squadra sarà presente negli Stati Uniti solo dopo uno spareggio contro la Guiana francese. Sconfitta 3-1 all'andata, vittoria 3-0 al ritorno. Sempre nella top-4 nelle ultime tre edizioni, l'Honduras si presenta (a sorpresa) senza Izaguirre, Espinoza e sopratutto Jerry Bengtson. Capitano sarà ancora l'esperto Noel Valladares, che ha un primato particolare: è forse l'unico giocatore che ha disputato Olimpiadi, Copa América, Gold Cup e Mondiale nella sua carriera. Più di mille gare giocate in carriera.

Noel Valladares, 38 anni, simbolo assoluto dell'Honduras.

Girone B - Costa Rica, El Salvador, Giamaica, Canada

C'è molta curiosità per il Costa Rica. Dopo l'ultimo Mondiale, Pinto ha lasciato il posto da ct ed è subentrato il suo assistente Paulo Wanchope, ex grande centravanti. Inizialmente ad interim, il coach è stato riconfermato dopo la vittoria nella Copa Centroamericana. Peccato che ai Ticos mancheranno molti giocatori per infortunio: Keylor Navas, Duarte, Tejeda e anche Oviedo. Spero di vedere all'opera sopratutto due giocatori. Il primo è José Campbell, anche quest'anno martoriato da una gestione scriteriata all'Arsenal. Il secondo è Álvaro Saborío: l'attaccante non c'era in Brasile, ma i suoi 35 gol in nazionale peseranno sul destino del Costa Rica in questo torneo.

El Salvador è la squadra più a rischio in questo girone. Arrivati ai quarti nelle ultime due edizioni, Los Cuscatlecos puntano a ripetersi passando un girone non impossibile, ma certamente difficile. La prima gara contro il Canada sarà quella decisiva per il prosieguo del torneo. Squadra molto giovane (un solo over 30!), si appoggerà sopratutto sull'attaccante Rafael Burgos, simbolo dopo gli addii forzati alla nazionale di 14 giocatori per l'aggiustamento di alcune partite. La vera curiosità, però, è in panchina: dopo anni da assistente di Rikjaard, Albert Roca è alla prima guida solitaria da ct di una nazionale.

Reduce da una Copa América disputata con i titolari (cambieranno solo sei elementi), ma senza vittorie o gol (tre sconfitte per 1-0), la Giamaica punta a riemergere dopo qualche anno di difficoltà. Dopo la reggenza Whitmore, è stato Winfried Schäfer - giramondo del pallone - a ridare un po' di speranza ai Reggae Boyz. Vittoriosa nell'ultima Caribbean Cup, la Giamaica vuole passare il turno e raggiungere di nuovo i quarti di finale. I giocatori provenienti dall'Inghilterra saranno utili, ma ci vorranno un'anima e una stella. La prima sarà il capitano Rudolph Austin, la seconda sarà Darren Mattocks. Attenzione anche a Micheal Seaton, uno degli unici due classe '96 presenti nella rassegna.

Sembrano lontani i tempi di due anni fa, quando il Canada perdeva in casa con Martinica e usciva dal girone della Gold Cup. Qualificata alla rassegna in automatico, la nazionale guidata da Benito Floro dovrà riprendersi ciò che ha perso in questi anni. Qualche segnale di ripresa c'è già stato sotto la guida dello spagnolo. Rispetto a Messico e Stati Uniti, non c'è storia. Tuttavia, il Canada ha l'obbligo di mandare qualche segnale di miglioramento al mondo calcistico: se i club arrivano lontano nelle competizioni continentali, Les Rouges non superano il girone dal 2009. Le speranze ricadono tutte sulle spalle dell'esperto capitano de Guzman e del trio d'attacco, composto da Ricketts, Akindele e Larin.

Paulo Wanchope, 38 anni: da eroe in campo al ct del Costa Rica.

(continua domani...)

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