27.2.15

ROAD TO JAPAN: Gen Shoji

Buongiorno a tutti e benvenuti a un altro numero di "Road to Japan", la rubrica che vi consente di conoscere in maniera più approfondita i migliori talenti del calcio nipponico. Oggi ci spostiamo a Ibaraki, precisamente dai Kashima Antlers, per analizzare un prospetto che era nei 23 del Giappone alla Coppa d'Asia, ma non ha messo piede in campo. Eppure è una colonna della squadra allenata da Toninho Cerezo: parlo di Gen Shoji, difensore degli Antlers.

SCHEDA
Nome e cognome: Gen Shoji (昌子 源)
Data di nascita: 11 dicembre 1992 (età: 22 anni)
Altezza: 1.82 m
Ruolo: Difensore centrale
Club: Kashima Antlers (2011-?)

© Koki Nagahama


STORIA
Nato a Kobe - capitale della prefettura di Hyōgo - nel dicembre del 1992, Shoji comincia a giocare a calcio sin dalle elementari. Originariamente, però, il piccolo Gen giocava in attacco. Addirittura - quando è alle scuole medie - comincia a giocare per il Gamba Osaka, dove conosce Takashi Usami e Kotaro Omori, due che hanno recentemente fatto la storia del club con il triplete nazionale del 2014. Tuttavia, alcuni guai alle ginocchia perseguitano il ragazzo e così per due anni la sua attività calcistica è in stallo.
A Shoji viene quasi voglia di smettere. Effettivamente per un po' non gioca e decide di cambiar scuola, passando alla Yonago North High School. Una scelta che lo riavvicinerà al calcio, ma solo dopo molti ripensamenti. Tutti pensano che Shoji possa diventare un grande attaccante, un ruolo in cui il Giappone ha bisogno di gente nuova. Eppure lui ha ricordato: «Fare l'attaccante non mi piaceva per niente». Così al liceo decidono di re-inventarlo come difensore centrale: mossa che funziona alla perfezione. C'è anche un provino per il Vissel Kobe, ma il club non rimane particolarmente impressionato da Shoji.
Così il giovane lavora sul proprio fisico e cattura l'interesse dei Kashima Antlers, che lo mette sotto contratto insieme a un trio niente male: Gaku Shibasaki, Takahide Umebachi e Shoma Doi. Insieme, essi costituiscono la linfa nuova per la dinastia della squadra di Ibaraki. L'esordio nel 2011 arriva solo in Coppa dell'Imperatore, mentre dal 2012 per Shoji c'è spazio anche in J-League. Jorginho lo prova un po' ovunque: non solo difensore centrale, ma anche terzino su entrambe le fasce e persino mediano. Quando poi arriva Toninho Cerezo, l'ex Samp e Roma lascia Shoji un anno in naftalina e poi lo lancia da titolare. La missione è compiuta: quest'anno 38 presenze e due reti, ma sopratutto una maturazione che lascia ben presagire per il futuro. Ed è uno dei tre giocatori degli Antlers ad aver giocato l'intera stagione.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Fisicamente non è un adone (un metro e 82 centimetri di altezza), ma Shoji sa imporsi all'interno dell'area di rigore. Il suo paragone è Yuji Nakazawa, per anni stella della difesa della Nippon Daihyo e oggi ancora centrale degli Yokohama F. Marinos. Come riporta Football Lab (terzo grafico in blu), il suo rendimento difensivo è stato esplosivo sopratutto nella prima parte del 2014, quando gli Antlers volavano in J-League. Le premesse per creare un difensore in grado di fronteggiare solidamente le offensive avversarie ci sono tutte.

STATISTICHE
2011 - Kashima Antlers: 2 presenze, 0 reti
2012 - Kashima Antlers: 18 presenze, 1 rete
2013 - Kashima Antlers: 5 presenze, 0 reti
2014 - Kashima Antlers: 38 presenze, 2 reti

NAZIONALE
Per ora nessuna presenza con la nazionale maggiore, ma Shoji si è portato avanti il lavoro. Dopo aver assaggiato l'U-16, l'U-19 e persino l'U-23, l'ex ct Aguirre l'aveva convocato per la Coppa d'Asia dello scorso gennaio. Il difensore non ha mai messo piede in campo, ma sicuramente è stata un'esperienza formativa per lui. E ora si aspetta che si prende la prima presenza con la Nippon Daihyo. Un peccato che - per età - non sia eleggibile per l'eventuale partecipazione alle Olimpiadi di Rio. Vedremo se il Giappone si qualificherà e in caso Teguramori deciderà di chiamarlo da fuori quota, come fu fatto per Yoshida alle Olimpiadi di Londra di tre anni fa.

LA SQUADRA PER LUI
Di sicuro c'è che un altro anno in Giappone può fargli solo che bene. Io mi permetto di segnalarvelo perché è un prospetto che promette bene, ma promettere qualcosa non significa automaticamente esser in grado di trasferirlo in Europa. Attendiamo che questo 2015 e poi ne riparliamo. Intanto osservatelo bene: potrebbe esser lui il nuovo partner di Yoshida nella difesa della nazionale giapponese.

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