1.8.14

E alla fine vincono i tedeschi.

Non solo Mondiale: il 2014 è pieno di tante piccole competizioni internazionali che possono consacrare nuovi campioni. Tra queste, un occhio di riguardo va all'Europeo U-19 che si è svolto in questi giorni in Ungheria. Un'occasione per gli addetti ai lavori per misurare il livello delle nuove potenziali stelle del calcio europeo. Alla fine, la Germania ha avuto la meglio sul Portogallo nella finale di Budapest, a conferma del loro ottimo momento. Gary Lineker ha ragione: «A calcio si gioca in undici e alla fine vincono i tedeschi».

L'Ucraina ha fatto bene e si è qualificata per il Mondiale U-20 del prossimo anno.

L'anno scorso il titolo di campione d'Europa è andato alla Serbia, che aveva battuto in finale la Francia. Se i serbi sono riusciti a ripresentarsi anche alla competizione di quest'anno, non è andata altrettanto bene alla Francia, eliminata nei primi round di qualificazione. Anche l'Olanda è uscita nei primi turni, mentre l'Italia - pur arrivando terza nel suo gruppo - è riuscita a qualificarsi all'élite round come miglior terza dei dieci raggruppamenti. Nell'élite round - composto da quattro squadre nei sette gironi - le sorprese sono state molte di più. L'Inghilterra ha dovuto cedere il passo all'Ucraina per la gara persa all'ultimo minuto in quel di Burton-upon-Trent; Israele ha fatto punteggio pieno e non ha concesso nemmeno un gol ai suoi avversari, qualificandosi per la prima volta alla fase finale del torneo. La Spagna, sempre famosa a livello giovanile, ha dovuto far spazio alla Germania. Alla fine, a queste si sono aggiunte Austria, Bulgaria e Portogallo, più i padroni di casa dell'Ungheria. Rispetto al torneo del 2013, sono solo due le squadre che si son confermate alla fase finale: Germania e la Serbia campione uscente.
Il torneo si è svolto tra Budapest, Felcsút, Győr e Pápa: queste le quattro città che hanno ospitato la rassegna dal 19 al 31 luglio. Le otto squadre si son divise in due gruppi. Nel girone A, è stato netto il dominio del Portogallo, che ha vinto tutte le gare del raggruppamento e ha concluso in prima posizione. Da notare che tra i 18 convocati dei lusitani, ben 13 giocano nelle giovanili di Porto, Sporting Lisbona e Benfica: le big continuano a esser il serbatoio più grande per la nazionale, anche per le rappresentative giovanili. Si è distinto sopratutto André Silva, centrocampista del Porto. Dietro i lusitani è giunta l'Austria a sei punti, seguita dall'Ungheria a tre, che così almeno ha vinto una gara e strappato il biglietto per il Mondiale U-20 dell'anno prossimo.
Diverso lo scenario del gruppo B, dove la Germania ha fatto il bello e il cattivo tempo. Ha stravinto con la Bulgaria, ha rischiato la sconfitta contro la Serbia (pareggio al 90') e ha chiuso la pratica qualificazione contro l'Ucraina. Dietro i teutonici c'è la Serbia, che ha confermato la capacità di saper produrre giovani talenti. L'Ucraina non ha fatto male: se la Serbia non avesse segnato il gol decisivo al 90' della gara contro la Bulgaria, gli ex-sovietici sarebbero anche passati. Comunque anche loro saranno al Mondiale U-20 in Nuova Zelanda dell'anno prossimo. A differenza del Portogallo, la Germania distribuisce in più squadre i 18 giocatori convocati: nessuno proveniente dal Bayern Monaco campione nazionale, mentre il capitano - Niklas Stark - è un giocatore del Norimberga, che ha già alle spalle diverse presenze in prima squadra. Tutto ciò nonostante Stark sia un classe '95. Quanta differenza rispetto all'Italia...

Davie Selke, 19 anni: origini etiopi, ma bomber della Germania e del Werder.

Nella fase a eliminazione diretta, le semifinali sono state Portogallo-Serbia e Germania-Austria. Se i tedeschi hanno distrutto gli austriaci in un 4-0 senza storia, ben più difficile è stato il compito dei lusitani, che hanno avuto meglio sui pari-età serbi solo ai calci di rigore. Nella serata di giovedì 31 luglio, al Ferenc Szusza Stadium di Budapest, di fronte a 5000 spettatori, la Germania ha trionfato nella finale della competizione contro il Portogallo. L'ennesimo trionfo dei tedeschi e che ha sancito l'affermazione di alcuni ragazzi. Sopratutto di Davie Selke, origini etiopi da parte paterna, ma nato in Germania: capocannoniere del torneo, Selke gioca nel Werder Brema e ha già esordito in Bundesliga con la sua squadra. Chissà che non risentiremo parlare di lui.
Purtroppo l'Italia non si è qualificata alla fase finale di quest'Europeo, a conferma della crisi tecnica che il nostro calcio vive da anni a livello giovanile. Se escludiamo il secondo posto dell'Under 21 azzurra agli Europei di categoria in Israele dello scorso anno, l'Italia fa veramente fatica a creare nuovi campioni o quanto meno a valorizzarli. Lo dimostra l'eliminazione nell'élite round: nel gruppo 2, gli azzurrini sono arrivati ultimi in un raggruppamento che comprendeva Bulgaria (qualificata alla fase finale), Repubblica Ceca e Svezia. Nessuna vittoria, appena un punto conquistato. E anche tra i giocatori convocati alla manifestazione, solo tre provenivano da squadre italiane.
Di contro, l'Europeo ha confermato due tendenze in generale. Primo: le nazionali dell'Europa dell'Est sanno crescere i propri talenti. Che poi essi possano effettivamente trasformarsi in campioni anche nelle categorie superiori, è un altro paio di maniche. Tuttavia, la presenza di Ungheria, Bulgaria, Serbia e Ucraina conferma la tendenza generale. Per altro, le ultime due saranno al Mondiale U-20 dell'anno prossimo. Chissà che non possano riservare sorprese in Nuova Zelanda.
Secondo: la Germania è ovunque. E' il suo grande momento e nessuno può negarlo. Per altro, la Germania è andata incontro a questo trionfo con molti giocatori multi-etnici, un po' come la squadra che ha vinto la Coppa del Mondo quindici giorni fa. Ho già parlato di Selke, ma dei diciotto giocatori convocati dal C.T. Marcus Sorg, cinque hanno origini al di fuori della Germania. Lo stesso match-winner della finale, Hany Mukhtar, ha stimmate sudanesi. Molti di questi potrebbero diventare protagonisti dei prossimi anni in Bundesliga. Ma il concetto rimane lo stesso: alla fine, vincono sempre i tedeschi.

La Germania U-19 è campione d'Europa: dopo il Mondiale, un'altra vittoria.

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