13.3.14

Scintille a Siviglia.

Si avvicinano gli ottavi di Europa League e molti in Italia guardano al match ad alta tensione fra Juventus e Fiorentina. Tuttavia, scorrendo gli altri incontri di giornata, l'incrocio tra viola e bianconeri non è quello più importante: a Siviglia, ci sarà il doppio derby. Betis e Siviglia si incroceranno due volte in una settimana e una di loro si qualificherà ai quarti, con la speranza di arrivare fino in fondo. Le due squadre arrivano alla tradizionale stracittadina con stati d'animo che non potrebbero essere più opposti di così.

Un'immagine del derby di Siviglia del novembre 2012: allora finì 5-1 per il Siviglia.

Il derbi sevillano sarà importante non solo per il passaggio del turno, ma anche per la storia delle due società. Uno scontro, quello fra Real Betis e Siviglia, che nasce dagli inizi del ventesimo secolo. I rojiblancos vengono fondati nel 1905, mentre il secondo club della città - il Sevilla Balompié - nasce appena due anni dopo. Tuttavia, all'interno del Siviglia c'è un'altra spaccatura e così viene alla luce una terza squadra, il Betis Football Club: questo decide di unirsi al Sevilla Balompié e così nel 1914 la versione definitiva è quella del Real Betis Balompié. Quest'ultimo termine è l'equivalente spagnolo di football. Il primo derby di Siviglia è stato giocato nel 1915, ma l'esordio ufficiale della stracittadina è datato 1929 in Segunda División. Per il primo scontro in Primera toccherà aspettare il 1935.
La storia delle due compagini è molto diversa: il Siviglia è il club più titolato della regione andalusa e non ha mai giocato in terza divisione, mentre il Betis sì. Oltretutto, ai verdiblancos manca un trofeo internazionale. I cugini del Siviglia, invece, hanno in bacheca tutti i trionfi dell'era Juande Ramos: dal 2006 al 2010, due Copa del Rey, due Coppe UEFA e una Supercoppa Europea. Secondo l'IFFHS (Internation Federation of Football History & Statistics), il Siviglia è stata la miglior squadra del mondo nel 2006 e nel 2007. Tanta roba, mentre il Betis - dopo aver vinto la Copa del Rey del 2005 - annaspava e retrocedeva in Segunda. Poi, il riequilibrio degli ultimi anni: i verdiblancos sono rientrati in Liga e l'anno scorso hanno fatto un grande campionato sotto la guida di Pepe Mel, con tanto di conquista della partecipazione all'Europa League. Stessa sorte per il Siviglia, che però è giunto in Europa solo per le sanzioni UEFA nei confronti di Malaga e Rayo Vallecano, sommerse dai debiti.
E così arriviamo al derbi sevilliano di giovedì. Il Betis giocherà tra le mura amiche la gara di ritorno, conscio di avere una grossa occasione per salvare la stagione. Purtroppo per il Balompié, il club non vince un derby dal maggio 2012, ha perso l'ultimo giocato per 4-0 e non vince una stracittadina nell'impianto casalingo dell'Estadio Benito Villamarín dall'aprile 2006. Erano tempi diversi, in cui il Betis giocava in Champions. L'unico precedente mai disputato nelle coppe fu nel 2007: un quarto di finale di Copa del Rey andata e ritorno, vinto dal Siviglia con un gol di Frederic Kanouté. Quell'anno, arrivò anche il bis in Coppa UEFA dei rojiblancos: altri tempi, appunto.

Jorge Molina, 31 anni e dieci reti con il Betis in questa stagione.

Per altro, i due club andalusi arrivano a questa stracittadina europea in momenti diversi. La stagione del Real Betis per ora è stata tragica: l'impegno in Europa League ha dato molte soddisfazioni, ma ha tolto anche molte energie ai verdiblancos, che ora rischiano seriamente un'altra retrocessione nella Segunda División. Una striscia di 14 risultati negativi consecutivi ha costretto la dirigenza all'esonero di Pepe Mel, che aveva fatto miracoli negli anni passati. L'arrivo di Juan Carlos Garrido non ha migliorato la posizione del Betis, che è finito ultimo in classifica; a quel punto, secondo cambio manageriale, con Gabriel Calderón nuovo allenatore. Il club ora è a otto punti dalla salvezza: ci vorrà un mezzo miracolo per raggiungerla. Anche perché il Betis ha il peggior attacco e la seconda difesa più bucata della Liga spagnola. Di contro, in Europa League è andato tutto bene: superato il preliminare contro lo Jablonec, il Balompié ha passato il girone senza troppi patemi. Giunto alla fase a eliminazione diretta, il Real si è scontrato con l'ostacolo Rubin Kazan, una delle squadre migliori della competizione. Il doppio confronto ha portato il Betis avanti, con il 2-0 in Russia targato Nono e Castro dopo il pareggio dell'andata.
Dal canto suo, il Siviglia fatica molto meno dei cugini cittadini. In Liga naviga in zona europea, aiutato dal tracollo di Valencia e Malaga. In Europa, il club ha sempre avuto un'ottima vocazione (stile Milan, per intenderci): squadra più da coppa che da campionato, più da sprint secco che da maratona. E la vocazione non è cambiata con gli anni: tutti gli eroi di quella stagione d'oro se ne sono andati, tra cui l'amato Jesús Navas. Lui, insieme allo "squalo" Álvaro Negredo, è volato al Manchester City. A queste partenze, vanno sommate quelle di Kondogbia, Medel e Luis Alberto: poco più di 85 milioni incassati da questi addii. Di contro, sono arrivati Kévin Gameiro e Carlos Bacca in attacco, più Iborra a centrocampo e Beto in porta. Aggiungiamoci anche i prestiti "pesanti" di Pareja dallo Spartak Mosca, Mbia dal QPR e sopratutto Marin dal Chelsea, il club iberico ha avuto gioco facile anche in Europa League. L'attaccante ex PSG sta segnando, così come Bacca, mentre il vero trascinatore è Ivan Rakitić, ormai capitano e talismano dei rojiblancos. Unai Emery ha superato agevolmente il turno di play-off, poi ha concluso la fase a gironi da prima in classifica. Il Siviglia ha rischiato un po' con il Maribor nei sedicesimi, ma alla fine ha risolto la pratica.
Ora arriva il derby. Su 117 incontri totali, il Siviglia è in netto vantaggio: 53 vittorie contro le 36 degli avversari cittadini e i 28 pareggi. L'andata del Ramón Sánchez Pizjuán Stadium è già annunciata come una corrida: a Siviglia non si aspetta altro. Anzi, per il Betis rischia di diventare uno psicodramma anticipato. Ci saranno scintille, non c'è dubbio.

Kévin Gameiro, 26 anni, rinato a Siviglia dopo anni difficili con il PSG.

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