7.7.13

Coppa d'Oro o Coppa "loro"?

La Confederations Cup è appena finita, ma il calcio ufficiale non si ferma. E così, oltre oceano, ci si prepara all'evento continentale del Nord e Centro America, ovvero la CONCACAF Gold Cup. Il Messico appena uscito dalla Confederations Cup non appare in formissima, eppure la competizione potrebbe sembrare non proprio una "coppa d'oro", bensì una "coppa loro", nel senso che le favorite della vigilia sono sempre le solite: sarà l'ennesima sfida Messico-USA?

Marco Fabian, 23 anni, una delle stelle del Messico alla Gold Cup.

Come al solito, saranno gli Stati Uniti ad ospitare la competizione continentale, vista la possibilità di avere incredibili stadi a disposizione. Del resto, è sempre stato così: sin dalla sua creazione ufficiale (nel 1993), la CONCACAF Gold Cup è stata sempre ospitata dagli Stati Uniti; al massimo, in un paio d'occasioni, è stata co-ospitata insieme al Messico. Si arriva alla kermesse con 12 squadre, divise in tre gironi da quattro a giocarsi la coppa. In verità, qualche sorpresa c'è stata già dalla qualificazione: la Giamaica, in ripresa negli ultimi anni, è stata eliminata nella Coppa Caraibica, impedendogli di fatto l'accesso alla Gold Cup di quest'anno. Storica, invece, la qualificazione del Belize, che giocherà per la prima volta in questa competizione. Una competizione che soffrirà la mancanza di molti giocatori: purtroppo, con la concomitanza della Confederations Cup, si è dovuto disputare la Gold Cup più tardi e molti club europei non hanno rilasciato alcune stelle. Basti pensare che Javier Hernandez e Bryan Ruiz, due fenomeni a queste latitudini, non ci saranno.
Guardando i gironi, è possibile anche fare qualche previsione. Nel gruppo A, il Messico campione uscente - grazie al 4-2 di due anni fa in finale sugli Stati Uniti - gode dei favori del pronostico, nonostante la formazione sia fatta esclusivamente da giocatori provenienti dal campionato nazionale. Purtroppo per gli altri, alcuni di questi sono già conosciuti e hanno fatto esperienza internazionale: nessuno supera le 11 presenze in nazionale maggiore, ma sette componenti della squadra hanno vinto le Olimpiadi di Londra nella scorsa estate e due erano all'ultima Confederations Cup. Insomma, il giusto mix di esperienza e gioventù che potrebbe garantire qualche altro chiodo sulla panchina di José Manuel de La Torre, ancora in bilico dopo una Confederations Cup non proprio brillante. Tuttavia, gli avversari non sono di quelli da far tremare i polsi: Panama è sicuramente il più pericoloso, specie vista la recente crescita della squadra di Julio Dely Valdes. Arrivati all'ultimo stage delle qualificazioni al Mondiale del 2014, Panama è ancora in corsa ed il bomber Blas Perez è la stella della squadra. Ci sono buone probabilità di un secondo posto nel girone, anche perché il Canada, nel frattempo, non se la passa bene: esonerato Stephan Hart dopo le pessime prove degli ultimi tempi, l'allenatore ad interim Colin Miller dovrà traghettare i nordamericani al turno successivo, senza però gli esperti De Rosario e McKenna. Inoltre, una colonna della nazionale come Julian De Guzman è senza contratto, così come Simeon Jackson, uno dei pochi che potrebbe aggiungere qualcosa al tasso tecnico della squadra, insieme a Johnson e De Jong. Infine, a completare il gruppo, c'è Martinica: possibilità di qualificazione quasi pari allo zero, ma c'è una speranza guardando al roster. Sono stati chiamati diversi giocatori militanti in Europa e di nazionalità francese, come Arnolin, Babin, Thomert o Arquin. Su tutti, c'è Frederic Piquionne, che qualcuno ricorderà in Europa: nato in Nuova Caledonia, il centravanti ha militato nell'Olympique Lione, nel Portsmouth e ultimamente anche nel West Ham. In realtà, Piquionne scelse di giocare già per Martinica nella Gold Cup del 2003; poi fu chiamato comunque dalla Francia, dato che Martinica non è affiliata alla FIFA e quindi l'attaccante poté giocare con entrambe le squadre. Adesso, Piquionne è pronto a guidare Martinica, dopo averla trascinata alla qualificazione nella Coppa Caraibica.

Landon Donovan, 31 anni, simbolo e capitano della nazionale statunitense.

Nel gruppo B, c'è l'incertezza maggiore, ma la presenza di una squadra come il Honduras dovrebbe comunque decidere le sorti del girone. I centroamericani sono in buona posizione nelle qualificazioni per il prossimo Mondiale e dovrebbero agilmente condurre il raggruppamento, nonostante le defezioni di Izaguirre, Figueroa, Palacios, Espinoza e quel Bengtson che così bene ha fatto in quest'ultimo anno. Subito dopo, piena bagarre per il secondo posto: Trinidad & Tobago ha perso i protagonisti storici che la portarono al Mondiale 2006 (solo cinque i giocatori rimasti da quella squadra) e non ha fatto bene nelle qualificazioni alla prossima Coppa del Mondo; El Salvador è una mezza incognita; infine, Haiti ha fatto una bella figura contro le riserve sia dell'Italia che della Spagna, ma bisogna vedere come se la cava contro i suoi pari. Meno tirato il gruppo C, dove ci sono i padroni di casa, allenati adesso da Jurgen Klinsmann: gli Stati Uniti riabbracciano il suo idolo, Landon Donovan, rientrato in nazionale dopo un periodo di stop dall'USNT. Il mix di esperti (Beasley, Onyewu, Gomez, Goodson) dovrebbe essere compensato dai giovani (Bruin, Hamid, Gatt) e ci sarà tempo per gli esperimenti, viste le rinunce forzate a giocatori come Dempsey, Howard, Bradley e Altidore. L'altra favorita del girone è il Costa Rica, a cui mancherà un asso come Bryan Ruiz, ma che è comunque un ottimo collettivo: a dimostrarlo, c'è il secondo posto nel girone nordamericano di qualificazione al Mondiale 2014. Celso Borges sarà uno dei giocatori più attesi, così come Alvaro Saborio, che con la sua esperienza ed i suoi gol dovrebbe aiutare i costaricensi ad avanzare al turno successivo. Infine, due squadre che potrebbero non passare: da una parte c'è Cuba, con la sua compagine formata interamente da giocatori del campionato nazionale; dall'altra, la favola di Belize, arrivata per la prima volta alla fase finale della Gold Cup.
Sui tre giocatori da segnalare, il gioco è presto fatto: il primo è sicuramente Marco Fabian. Chi l'ha visto alle scorse Olimpiadi, sa di cosa parlo e sa come il trequartista del Guadalajara potrebbe dominare questa competizione da solo, specie vista l'assenza di molte star. Il secondo è Mario Martinez, trequartista dell'Honduras: lui di Olimpiadi ne ha fatte due, quelle del 2008 e sopratutto quelle dell'anno scorso, dove i centroamericani fecero fuori addirittura la Spagna e giocarono alla pari contro il Brasile. Di quella squadra, Martinez era una colonna portante. Il terzo giocatore è una curiosità: Dean McCaulay. Questo 25enne attaccante del Belize è, in realtà, l'attuale capocannoniere delle intere qualificazioni al Mondiale: 11 reti nelle fasi preliminari, sebbene il suo Belize non sia andato molto lontano.
Insomma, dopo quest'analisi, si potrebbe tentare un pronostico. Si potrebbe pensare a quarti di finale così composti: Panama-Haiti (A2-B2), Messico-Trinidad & Tobago (A1-B3), Honduras-Costa Rica (B1-C2), Stati Uniti-Canada (C1-A3). Da qui, uscirebbero le semifinali Panama-Messico e Costa Rica-Stati Uniti. Qui mi fermo, perché - visto il livello abbassato della competizione - le sorprese sono dietro l'angolo. Tanto per capire se sarà ancora una volta "coppa loro" o, per una volta, l'oro sarà di qualcun'altro.

Celso Borges, 25 anni, sarà il pilastro del Costa Rica, possibile sorpresa.

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