24.5.13

Il difensore ed il poliziotto.

E' ormai tempo di verdetti nei vari campionati, i quali stanno giungendo rapidamente alla conclusione. Se nelle grandi leghe si assiste alla retrocessione della squadra che ha vinto la F.A. Cup o alla conferma dei più forti bianconeri e dei ricchi parigini, nelle leghe di "seconda mano" d'Europa si trovano storie particolari, se non addirittura fantastiche. E' questo il caso di due formazioni che, nella prossima stagione, tenteranno per la prima volta la scalata alla fase a gironi della Champions; addirittura, il Milan potrebbe incrociarle sul suo cammino. Tutto ciò nonostante Waregem e Paços de Ferreira distino 1800 km fra loro.

Mario Balotelli, 22 anni, dovrà stare attento ai rivali nei play-off di Champions.

La storia dei portoghesi del Paços de Ferreira ha segnato un record: la squadra di Paulo Fonseca ha raggiunto il miglior piazzamento nella storia del piccolo club. Una compagine che gioca in uno stadio che ospita poco più di 5mila persone e che avrà la fortuna di sentire il celebre gingle della Champions League durante la prossima stagione. Già, perché i "paçences" hanno giocato un campionato meritevole del traguardo raggiunto. Il club, fondato nel 1950, ha raggiunto la prima divisione solo negli anni '90 ed il miglior risultato mai raggiunto era il sesto posto del 2006/2007. Almeno fino ad ora: durante tutto l'anno, il club è riuscito a tenersi su livelli altissimi; visto che non si poteva lottare per lo scudetto (Porto e Benfica erano su un altro pianeta), il Paços è stato comunque in grado di impensierire lo Sporting Braga per il posto nei preliminari di Champions. Verso marzo, i "paçences" hanno messo la freccia e superato i rivali, tenendo il terzo posto fino alla fine del campionato. Anzi, nell'ultima giornata hanno avuto anche l'opportunità di rovinare la festa al Porto, ma non ci sono riusciti; tuttavia, ottenere il pass per i play-off della massima competizione europea con una giornata d'anticipo non è impresa per tutti.
Se il Paços de Ferreira è riuscito in tale obiettivo, molto lo deve al suo allenatore, Paulo Fonseca: ex difensore, nato a Mozambico nel 1973, ha avuto numerose esperienze nel campionato lusitano fino al 2005, quando si è ritirato all'età di 32 anni. Da lì, Fonseca ha subito indossato i panni dell'allenatore: dopo aver fatto esperienza con le giovanili della sua ultima squadra, l'Estrela Amadora, il tecnico ha fatto il famoso giro delle sette chiese. 1° de Dezembro (una squadra femminile), Odivelas, Pinhalnovense (con la quale raggiunse i quarti della coppa nazionale) e l'Aves (con il quale ha ripetuto il risultato di coppa). Poi arriva l'offerta del Paços de Ferreira e l'allenatore tira fuori la migliore stagione della carriera, grazie ad un gruppo unito e compatto. Lo spirito di squadra si rileva anche nelle statistiche: non c'è nessun giocatore del Paços che abbia fatto almeno dieci gol in questa stagione e solo il giovane Jousé Pesqueira ha vinto un premio individuale, come "miglior giovane del mese", nel febbraio scorso.
Ora il Milan potrebbe incrociare le armi con un avversario di gran lunga inferiore, ma capace di sorprendere alla minima disattenzione: del resto, i rossoneri hanno rischiato di perdere la Champions a Siena, non capiamo perché non dovrebbero poter rischiare anche contro il Paços de Ferreira...

I giocatori del Paços de Ferreira esultano per la qualificazione ai preliminari di Champions.

Sulla strada dei rossoneri potrebbe pararsi anche lo Zulte Waregem, nome sconosciuto ai più. La loro storia ha dell'incredibile, dato che la squadra belga non solo si è qualificata per i preliminari di Champions League, ma è anche stata in grado di giocarsi il campionato fino all'ultima partita. Tutto questo nonostante i suoi giocatori fossero sopratutto giovani. La compagine di quest'anno era infatti composta anche da giocatori in prestito dalle grandi del paese: Perdichizzi e De Jonghe dal Club Brugge, Conté dal Gent, Verboom e Godeau dall'Anderlecht. In più, la ciliegina sulla torta: l'acquisto a titolo temporaneo delle prestazioni di Thorgan Hazard, fratello del più famoso Eden, giocatore del Chelsea. Proprio Hazard jr. era arrivato a Londra insieme al fratello maggiore, ma si era capito che non si sarebbe sviluppato rimanendo alla casa madre: ecco quindi il prestito allo Zulte, che lo ha reso uno dei protagonisti più visibili della stagione.
Così come è stato un protagonista Mbaye Leye: 17 gol stagionali, l'attaccante aveva già giocato con la maglia dello Zulte, salvo poi trasferirsi al Gent. Non avendo avuto fortuna lì, passò allo Standard Liegi: vince il campionato, ma continua a segnare pochino. Così arriva la nuova proposta da Waregem ed il 30enne torna  dove tutto è iniziato. La scelta è giusta: i tanti gol di quest'anno ha permesso allo Zulte di sfiorare il titolo e a lui di vincere la "Belgian Ebony Shoe", il riconoscimento al miglior giocatore africano del campionato. Il senegalese, in particolare, è stato fondamentale nei play-off, dove si è scatenato (otto gol in dieci match).
Infine, un accenno va necessariamente fatto all'uomo dei miracoli, Francky Dury, il tecnico - anche lui di ritorno - del Waregem. Dopo una breve carriera da giocatore, smette a 24 anni e veste immediatamente i panni dell'allenatore. Dury allena lo Zsulte tra il 1990 ed il 1993 e torna a guidarlo quando ormai la squadra si è fusa con il Waregem, trasformandosi così nell'attuale denominazione. E' il 2001 e, in quella stagione, il club ottiene il primo posto nella terza divisione belga; nel 2005, lo Zulte vince anche nella seconda serie ed esordisce per la prima volta nella massima lega nazionale. Al primo tentativo, il club vince la coppa nazionale e mette piede anche in campo europeo come esordiente: il Waregem fa magie, eliminando la Lokomotiv Mosca nei preliminari di Coppa UEFA e passando il girone, prima che il Newcastle metta fine al sogno.
In questi anni con Dury, fino al 2010, lo Zulte gravita sempre in zona europea, calando solo nel 2007. Tuttavia, le strade si separano nel 2010, quando Dury passa al Gent. La fase di "regular season" è entusiasmante, con il Gent terzo; quando poi la squadra vince solo una delle dieci partite dei play-off, Dury viene lasciato andare. Forse troppo presto. Infatti, dopo aver allenato l'Under-21 belga nel 2011, viene richiamato dallo Zulte prima della fine dell'anno: la squadra, sempre a rischio dopo il suo addio, si salva grazie al suo ritorno. Quest'anno, poi, è storia: la cavalcata, il primo posto per un paio di settimane ed il gol di Lucas Biglia in Anderlecht-Zulte a spezzare i sogni dei tifosi.
Tuttavia, è un grande risultato per il "poliziotto" Dury: già, perché il tecnico dello Zulte è stato - fino al marzo 2007 - un membro della polizia a tutti gli effetti. Non male per chi concilia indagini e pallone: il Milan dovrà stare attento, sebbene i belgi partiranno dal secondo turno preliminare. Personalmente, mi auguro che possano andare avanti: sarebbe un'altra bella storia da raccontare...

Francky Dury, 57 anni, tecnico dello Zulte Waregem: qui vince 
il titolo come coach dell'anno in Belgio.

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