26.4.13

L'uomo che timbrava sempre.

Che semifinali di Champions: il dominio tedesco sulle spagnole (otto gol fatti e uno subito) ha lasciato molti senza parole, stupiti dall'impotenza di Barca e Real di fronte alle due potenze teutoniche. E poi c'è il poker realizzato da Robert Lewandowski in Borussia-Real: il polacco sta crescendo velocemente e l'avvicinamento ai mostri sacri che giocano nel suo ruolo (vedi Falcao o Cavani) avviene a velocità elevate.

Un giovane Lewandowski con la maglia del Lech Poznan, dove è esploso.

Ci sono partite che segnano la vita di un calciatore: Owen in Argentina-Inghilterra dei Mondiali 1998 o Rooney in Everton-Arsenal del 2002. Ecco, Borussia-Real rischia di essere decisiva per la carriera di questo ragazzo venuto dall'est. Classe '88, Lewandowski cresce in quel di Varsavia: in particolare, è il Delta Varsavia a farlo esordire nella terza divisione nazionale, dove segna quattro gol in 10 partite a soli 17 anni. 
Da lì, è un'escalation: dal 2006 al 2008, gioca con il Znicz Pruszków, che ottiene la promozione nella serie cadetta e sfiora il doppio salto grazie ai suoi 36 gol in due anni. Così il Lech Poznan - squadra della prima divisione - lo prende per appena 360mila euro. Mossa geniale: il ragazzo segna alla prima gara ufficiale (in Coppa Uefa) ed è decisivo per le sorti del club, nonostante sia un 20enne senza alcuna esperienza a gran livello. 
Il Lech vince il campionato nel 2010, Robert è capocannoniere e il giocatore comincia ad attrarre l'interesse di alcuni club europei: fra questi, il più veloce è il Borussia Dortmund, che prende un 22enne da 41 gol in due stagioni per 4,5 milioni di euro. L'intuizione è di Klopp, che come al solito ci vede più lungo degli altri. E pensare che il Genoa lo aveva anche portato al "Ferraris" a vedere un derby, ma non se ne fece nulla.
Il primo anno di Lewandowski è d'adattamento al calcio tedesco, così diverso da quello polacco: nel Dortmund che vince la Bundesliga, il titolare è Lucas Barrios, che viene da un buon Mondiale e realizza ben 16 reti in quella stagione. Lewandowski timbra nove volte in tutto il 2010/11 e si fa trovare pronto quando ce n'è bisogno. 
Poi arriva la svolta della sua carriera: Barrios si fa male all'inizio della stagione successiva e così il polacco ha molti minuti a disposizione, conquistando così il ruolo di titolare. Non c'è dubbio: l'impatto dell'ex Lech è devastante, specie in una squadra che gioca con il 4-2-3-1. Il risultato è manifesto: 30 gol stagionali, terzo top-scorer in campionato e double (campionato più coppa nazionale). 
Inoltre, a mettere il sigillo su questi titoli, è proprio il polacco, che realizza una tripletta nella finale di DFB-Pokal e segna l'unico gol che decide la sfida tra il BVB e il Bayern, rivali per il titolo. Di fronte a questa dimostrazione di forza, il Dortmund decide di disfarsi dello scontento Barrios - che chiede un esoso aumento d'ingaggio e viene così lasciato libero -, mentre Klopp si tiene il suo centravanti, cresciuto parecchio. Forse però nessuno si aspettava quanto visto quest'anno...


Lewandowski e il gol a Euro 2012 con la maglia della Polonia.

Il Dortmund riparte dagli stessi interpreti, nonostante le cessioni di Kagawa e del paraguayano, e riesce a confermarsi squadra temibile anche fuori dai confini nazionali. Se la Bundesliga è dominata dal Bayern Monaco, il BVB si fa notare in Champions, dove adesso è a un passo dalla finale (già raggiunta e vinta nel '97): in tutto questo, Lewandowski c'ha messo del suo. 
Attuale top-scorer in Germania (23 gol in 27 presenze), il polacco può fare la storia. L'attaccante ha battuto il record del club riguardante la striscia più lunga di partite in cui un giocatore è andato in gol, segnando per 12 gare consecutive. Inoltre, in Champions, il 9 giallonero è a quota 10 gol e non è detto che non superi Cristiano Ronaldo, capocannoniere della massima competizione europea con 12 reti. Specie dopo la partita di mercoledì sera
Come detto in apertura di articolo, mercoledì sera è stata una di quelle notti che ti cambiano la carriera. Lewandowski ha dimostrato di saper fare e avere tutto per diventare un top-player: sportellate in area, senso della posizione negli ultimi 20 metri, gran destro, reattività e sopratutto una fame spaventosa. 
Quattro gol contro il Real Madrid non si fanno per caso e ci sono stati già 10 giocatori che hanno segnato un poker in Champions; eppure, essi sono frutto di tutte queste doti e permettono di capire che il ragazzo è pronto a raggiungere quei mostri sacri del mestiere, che rispondono al nome di Falcao e Cavani. Inoltre, il polacco è stato il primo a realizzare quattro gol in una semifinale di Champions. 
L'unico dubbio riguarda la capacità di stare tranquilli: è notizia di questi giorni la possibilità di un suo probabile passaggio al Bayern Monaco, dopo che il BVB ha già lasciato andare in Bavaria Mario Götze. I gialloneri guadagneranno parecchio (65 milioni di euro tra i due), ma perderanno molto in potenziale tecnico.
La domanda è: quanto il polacco riuscirà a stare concentrato in questo finale di stagione? Figuriamoci poi se la finale di Champions League fosse Bayern-Borussia: vi immaginate una gara vinta per 1-0 dal BVB, magari con gol del centravanti su assist di Götze? I tifosi bavaresi vivrebbero l'ennesimo psicodramma.
In ogni caso, questa è la favola di Robert Lewandowski, l'uomo che timbrava sempre. Non per nulla, il polacco porta con sé un particolare record: è stato capocannoniere di ogni torneo nazionale che ha giocato e si avvicina ad esserlo anche per la Bundesliga. Chissà che non confermi tale reputazione nei prossimi anni: si avrebbe a che fare non con un normale centravanti, bensì con un fenomeno.

Robert Lewandowski, 24 anni, festeggia dopo il poker al Real Madrid.

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