11.3.13

La rivincita degli "incompetenti".

«I presidenti sono così strani, sarebbe meglio evitarli sempre.. e non pensare d'aver ragione, perché la ragione non sempre serve». Parafrando una famosa canzone dei Tiromancino, molti allenatori si ritrovano in questa situazione: il capo parla e pensa di aver l'ultima parola su tutto. Zamparini, Lotito, il vecchio Gaucci appartengono a questa categoria; un altro esemplare - anche su scala nazionale - è sicuramente Silvio Berlusconi, proprietario del Milan. Qualche settimana fa si era lasciato andare su Allegri, durante una visita a sfondo politico in Veneto: «El no capisse un casso..»: dopo qualche settimana, viene da chiedersi se il presidente rossonero abbia sbagliato l'ennesima previsione. Massimiliano Allegri sta mettendo insieme la miglior stagione calcistica da quando è allenatore.

Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, e Thiago Silva, 28, ceduti al PSG quest'estate.

Non era facile, viste le premesse iniziali. Allegri, al Milan dal 2010, perde in estate Ibrahimovic, Thiago Silva, Pato e Cassano: un depotenziamento mica male, pensando anche alle parole di Galliani e Berlusconi dopo le prime avances del PSG («Ibra e Thiago restano al 99,9%»). Mettiamoci anche l'addio di molti senatori (Nesta, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta, Seedorf e Van Bommel) più i mancati riscatti di Aquilani e Maxi Lopez e si capisce come la situazione fosse fumantina. A peggiorarla, durante l'estate, arrivano cocenti sconfitte, seppur in amichevole: su tutte, il 5-1 subito dal Real Madrid in una gara giocata a New York è la goccia che fa traboccare il vaso già colmo. A prendersela con Allegri ci pensa subito la società, con Galliani che azzarda uno scomodo paragone tra il Milan e la Solbiatese; insomma, la situazione è pessima, nonostante la gran parte della colpa sia della società, rea di aver lasciato andare giocatori fondamentali, senza adeguatamente rimpiazzarli.
Alla voce "arrivi", infatti, c'è il minimo sindacale: Acerbi, Zapata, De Jong, Bojan, Niang. I più sicuri del lotto sono Montolivo e Pazzini: il primo arrivato a parametro zero, il secondo attraverso un folle scambio cittadino con Cassano. Le conferme dell'esistante Constant e del giovane El Shaarawy non aiutano i tifosi, esasperati e sull'orlo di un crollo nervoso, specie visti i primi risultati in campionato: il Milan, nelle prime otto giornate, colleziona solo sette punti e si ritrova velocemente nella zona bassa della classifica. E su Allegri partono le critiche più facili, tra cui una su tutte: «Lo schema di Allegri è: palla ad Ibra e vediamo che succede».
Ben presto, i tifosi dovranno felicemente ricredersi: il periodo nero finisce a fine ottobre, ma i supporters rossoneri non sanno che ne sta per iniziare un altro, molto più felice. Infatti, il Milan ha perso solo quattro partite da novembre in poi: una di Champions (ininfluente), i quarti di Coppa Italia e due in campionato. Per il resto, i rossoneri hanno un ruolino di marcia spaventoso: nelle ultime venti giornate, la squadra di Allegri ha fatto ben 44 punti. Nessuno può dire altrettanto, ma la sensazione è che il Milan abbia trovato un suo equilibrio; inoltre, è riuscito a passare il girone di Champions e a sorprendere il Barcellona, vincendo 2-0 a Milano, con la buona possibilità di giocarsela nella partita di ritorno del "Camp Nou". Tutto questo contro i marziani del calcio, che avranno qualche anno in più, ma sono sempre i migliori.

Kevin Constant, 27 anni, uno dei simboli della rinascita milanista.

E' giusto quindi parlare di rinascita? Abbastanza, anche se bisognerà vedere quanto questo ruolino verrà tenuto in considerazione. L'obiettivo minimo del Milan è il terzo posto, quello che garantirebbe l'ingresso - seppur tramite preliminari - alla Champions; ma il Napoli è a due punti, mentre la Juve è troppo lontana, nonostante i proclami di rimonta da parte di Balotelli. Ma la rinascita è merito della società? Viene da dire "no", anche perché l'acquisto di Balotelli è solo un parziale risarcimento delle cessioni estive; inoltre, il trasferimento di "SuperMario" dal City ai rossoneri è stato facilitato da un pessimo rapporto tra lui e Mancini. Insomma, il Milan è sempre molto bravo (ai confini del furbo, anzi) a valutare le situazioni a danno degli altri e ad approfittarne, anche grazie all'aiuto di Mino Raiola. Inoltre, nonostante lo straordinario rendimento di Balotelli, il Milan stava già rimontando in precedenza. Grazie a Pazzini, vituperato durante tutta l'estate, ma ripresosi a Milano, con 13 gol già piazzati in campionato; grazie ai giovani, come Niang e De Sciglio, oltre che al già noto El Shaarawy. Giovani lanciati da Allegri, costretto dalla società ad inventarsi qualcosa e che ha saputo rimediare in maniera adeguata con il materiale a disposizione. L'esempio più grande, se mi permettete, arriva da Kevin Constant: frutto dei soliti scambi bizzarri tra il Genoa ed il Milan, Constant nasce come mezz'ala a centrocampo. L'anno scorso, al Genoa, sembrava un giocatore inutile; quest'anno, vista la pochezza nel ruolo di terzino sinistro, Allegri l'ha spostato in quella posizione. E' risultata la mossa più intelligente dal punto di vista tattico: Constant garantisce equilibrio, rapidità e ha un discreto piede, permettendo così al Milan di dormire sonni tranquilli. Questo non significa che il club non dovrà fare qualche mossa in estate, ma se si può permettere di sopravvivere, lo deve alla gestione delle risorse da parte del tecnico.
Adesso, i rossoneri si godono un periodo d'oro proprio grazie ad Allegri. Perché il ringiovanimento, la valorizzazione di alcuni giocatori dipende da lui più che dalla società: quest'ultima non è stata mai chiara, non ha mai affermato pubblicamente - prima delle cessioni a valanga - «iniziamo un rinnovamento forzato». Detto questo, l'allenatore del Milan ha un contratto fino al giugno 2014 e finora ha fatto bene: uno scudetto, una Supercoppa ed un quarto di finale in Champions, che in epoca attuale è un risultato ottimo per un'italiana. Ora si attende il ritorno con il Barcellona, con il Milan che ha due gol di vantaggio. E pensare che, all'andata, Berlusconi consiglio di giocare con tre punte, mentre Allegri giocò con Boateng dietro El Shaarawy e Pazzini; insomma, la rivincita degli "incompetenti" può andare avanti.

Massimiliano Allegri, 45 anni: il Milan è sopravvissuto anche grazie a lui.

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