9.2.13

Mamma li turchi.

C'è un vecchio andazzo che recita "mamma li turchi": molti ne parlano, ma in pochi sanno dell'origine di questo detto. Un vero e proprio grido d'aiuto, che ricorda i tempi medievali, nei quali le città sulle riviere meridionali dell'Italia venivano attaccate e saccheggiate periodicamente dai pirati ottomani, tanto da far urlare a chiunque li avvistasse il famoso motto. Ecco, mai come in questo momento l'andazzo sembra ripetersi: si parla di calcio e non più di invasioni, si parla di scorribande, ma al massimo nell'area avversaria.. chi si troverà di fronte il Galatasaray avrà molto da temere. In un mercato invernale privo di grandi botti, i migliori sono stati proprio quelli di Istanbul, capaci di prendersi Sneijder e Drogba nel giro di un mese.

Didier Drogba, 34 anni, il neo-acquisto del Galatasaray.

E dire che, nel calcio, la Turchia faticava a brillare da un po' di tempo. Una nazione che aveva stupito il mondo a cavallo tra gli anni '90 e quelli 2000, quando Fatih Terim guidò il Galatasaray d'allora a diverse imprese: la Coppa UEFA vinta dopo i rigori contro l'Arsenal fu l'apice di quella ascesa. Una crescita che, però, non si fermò solo a quel trofeo; tre mesi dopo, Jardel (sì, quello di Ancona..) punì il Real Madrid campione d'Europa ed i turchi si portarono a casa anche la Supercoppa europea, stavolta guidati da Mircea Lucescu. Quel Galatasaray aveva due anime: da una parte, la squadra era composta dalle colonne della nazionale, come Okan Buruk, Bulent Korkmaz, Ergun Penbe, Emre Belozoglu, Hasan Sas, ma sopratutto quel Hakan Sukur che suscita brutti ricordi nelle menti dei tifosi interisti; dall'altra, il team era nobilitato dalla presenza di alcuni giocatori esteri, come i romeni Hagi e Popescu o i brasiliani Jardel, Capone e Taffarel. Insomma, una generazione d'oro di calciatori, che suggellò la propria carriera portando la Turchia al terzo posto nel mondiale nippo-coreano del 2002. Inoltre, chi non ricorda le disavventure del povero Milan in quel di Istanbul? Ben prima del Liverpool, furono i turchi a ricordare come la capitale non fosse luogo di conquista per i colori rossoneri.
Un'epoca d'oro, contrassegnata da grandi successi. Ma si sa come si dice: "più in alto si sale, più forte è la caduta": la Turchia calcistica non fece eccezione ed il Galatasaray, la sua squadra più rappresentativa, ne è stato il simbolo. La nazionale ha mancato l'ingresso agli Europei del 2004 ed ai Mondiali del 2006, mentre solo il Fenerbahce ha ottenuto qualche risultato rilevante nel panorama europeo. Negli ultimi dieci anni, il dominio del Galatasaray si era concluso (tre titoli conquistati) e si attendeva la rinascita, che ora è finalmente giunta. Infatti, quest'anno, i giallorossi di Istanbul si stanno distinguendo per grandi risultati: il tutto grazie ad alcuni giocatori-chiave ed al ritorno di Fatih Terim.

17 maggio 2000: il Galatasaray vince la Coppa UEFA contro l'Arsenal.

Già, perché l'"Imperatore" se ne era andato dopo la conquista della Coppa UEFA nel 2000, voglioso di cercare fortuna in Europa ed imporre il suo gioco. L'Italia è stato il suo test, forse fallito per tanti motivi: alla Fiorentina non ebbe il supporto finanziario, mentre al Milan sbagliò alcune scelte e fu esonerato dopo tre mesi. Per Terim va fatto lo stesso discorso di Zeman: il suo calcio totale, fatto di un offensivismo forzato, non andò bene all'epoca per il mondo italiano, sopratutto a certi livelli. Tuttavia, una nuova esperienza con la Turchia l'ha fortificato e le semifinali raggiunte ad Euro 2008 sono state un check-point importante, che dimostrava come l'"Imperatore" avesse ancora qualcosa da dire. A quel punto, tornare al Galatasaray per la quarta volta (la terza da allenatore) è stata la scelta giusta. Anche perché il club si è rimesso dalle difficoltà finanziarie avute a metà degli anni 2000 ed è tornato a vincere la Liga turca nella scorsa stagione, dopo quattro anni di astinenza. Il nuovo presidente, Unal Aysal, ha un patrimonio di 600 milioni di euro ed il suo peso economico ha portato molti nuovi giocatori ad Istanbul, oltre ad aver costruito la nuova e scintillante Turk Telekom Arena. Ma ciò che colpisce è sopratutto la dimensione familiare che il Galatasaray assunto: nella squadra nuovamente allenata da colui che è il vate del calcio turco, i due assistenti sono Hasan Sas ed Umit Davala, mentre il preparatore dei portieri è Claudio Taffarel: insomma, tutti uomini che hanno fatto grande il Galatasaray quando erano giocatori, proprio sotto la guida di Terim. In più, gli acquisti estivi hanno già fatto la differenza: il ritorno di Hamit Altintop, il riscatto di Felipe Melo, ma sopratutto l'acquisto di Burak Yilmaz hanno permesso il rientro a grandi livelli dei giallorossi. E adesso si sono aggiunti anche Drogba e Sneijder, a confermare la salute economica della Turchia, un paese che vede il proprio PIL crescere di 5% ogni anno e la popolazione dell'1,3%. Mettiamoci anche che l'ivoriano ha dichiarato come gli piacerebbe vincere la Champions per la seconda volta ed ecco che i sogni dei tifosi volano liberi. Gli ottavi contro lo Schalke 04 saranno il banco di prova: che ci tocchi dire "mamma li turchi" un'altra volta?

Wesley Sneijder, 28 anni, è l'altro botto del mercato invernale dei turchi.

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