8.1.13

Tutti scontenti.

Quando si assegna un premio, di solito c'è sempre un secondo ed un terzo, quindi i primi dei normali. E' chiaro che si possa essere scontenti per un piazzamento, ottenuto al posto del premio in sé, ma le facce lunghe viste ieri a Zurigo sono state strane per una cerimonia del calibro del Pallone d'Oro. Il prestigioso riconoscimento, da tre anni assegnato congiuntamente da FIFA e France Football, ha lasciato l'amaro in bocca a molti: quarto premio consecutivo per Lionel Messi, che diventa così il giocatore ad averne vinti di più nella storia del trofeo. Se non si discute il suo primato come calciatore più forte del mondo, molti hanno avuto da ridire sull'assegnazione in sé: bastano 91 gol, invece dei trofei di squadra, a consentire questo record?

Lionel Messi, 25 anni: quarto Pallone d'Oro per lui, è record.

Il Pallone d'Oro (o Ballon d'Or, come lo si voglia chiamare) nasce dalla rivista calcistica "France Football" nel 1956 e non ha fatto mancare discussioni in ogni edizione. Prima si criticava il fatto che non potesse essere assegnato a giocatori non-europei, lasciando vuote le bacheche di assi come Pelé e Maradona; un vuoto colmato dal 1995, quando a vincerlo fu George Weah, l'attaccante liberiano del Milan. Inoltre, non era nemmeno previsto che il premio potesse essere assegnato a giocatori che non militassero in Europa: anche questa regola è stata cambiata dal 2007, anno in cui si è potuto votare - per la prima volta - i candidati che non giocavano nel Vecchio Continente. Fino al 2009, la votazione per il premio era riservata unicamente ai giornalisti; tuttavia, i capitani ed i C.T. delle nazionali affiliate alla FIFA potevano dire la loro su un altro riconoscimento, il "FIFA World Player of the Year", istituito dal 1991 e che ha avuto spesso (ben sette volte) esiti diversi da quello del Pallone d'Oro.
Poi è arrivata l'illuminazione di Blatter: unire i due premi e creare così il "FIFA Ballon d'Or". Dopo tre anni si può dire serenamente una cosa: mai errore fu più grande. Se una volta si tentava (e non sempre ci si riusciva) di premiare chi otteneva il miglior risultato individuale e di squadra in base alle proprie possibilità, oggi il premio si è trasformato in un'assegnazione al giocatore più forte del mondo. Chiaro, a quel punto, assegnarlo ogni stagione a Messi, ma un riconoscimento di tale importanza non dovrebbe essere assegnato così. Diciamocela tutta: pur essendo io stesso un grandissimo ammiratore del "diez" blaugrana, per i 91 gol bastava una Scarpa d'Oro o un premio onorario a parte. Anzi, lo stesso Messi ha ammesso che non è stata la sua stagione migliore, dato che le sue gesta non sono bastate a vincere quanto ci si aspettasse dal Barcellona, che ha conquistato "solo" la coppa nazionale. Tutto questo mentre Cristiano Ronaldo vinceva la Liga dopo un duello infinito, segnando il gol decisivo al "Camp Nou", oppure Iniesta vinceva l'Europeo da miglior giocatore della manifestazione. O, tanto per mettere carne al fuoco, mentre Falcao dimostrava di non essere da meno dei due fenomeni del calcio mondiale, umiliando il Chelsea in Supercoppa Europea dopo aver trascinato l'Atletico Madrid alla vittoria dell'Europa League.
Insomma, di facce lunghe ce ne erano tante ieri: quella di Ronaldo alla premiazione di Messi, quella (mancante) di Mourinho di fronte alla vittoria meritata di Del Bosque, ma sopratutto quelle di molti che da casa guardavano un'assurda Top XI della FIFA. Protagonisti solo giocatori provenienti dalla Liga: cinque del Real Madrid, cinque del Barcellona ed il solo Falcao a distinguersi. Tutto questo nonostante né Real, né Barcellona fossero presenti a Monaco, dove la Champions la vinceva il fortunato Chelsea sul Bayern Monaco.

Joseph "Sepp" Blatter, 76 anni, presidente della FIFA dal 1998.

Tuttavia, ieri, una cosa positiva c'è stata e potrebbe essere un esempio per come questo premio andrebbe rimodernato. L'esito del "FIFA Puskas Award", che stabilisce il miglior gol dell'anno, è stato dettato dalla scelta dei tifosi in tutto il mondo ed i nominati erano tre: una fantastica sforbiciata di Radamel Falcao, la solita cavalcata senza avversari di Neymar ed un destro mirabolante di Miroslav Stoch, fantastista del Fenerbahce. Beh, a sorpresa, lo slovacco ha stravinto: ben 84 milioni di voti da chi ha partecipato al sondaggio on-line. Mancava il super-gol di Zlatan Ibrahimovic in Svezia-Inghilterra, ma la vittoria di Stoch dimostra che - giusto o sbagliato che sia - i tifosi vedono il calcio con un altro occhio rispetto ai giornalisti o agli stessi calciatori ed allenatori. E forse, allora, la soluzione potrebbe stare nell'assecondare queste differenti visioni della palla rotonda.
Del resto, la sfilata di premi vista a Zurigo sarebbe in piedi anche se il Pallone d'Oro venisse smembrato. Già, l'ho detto: smembrato. Sarebbe più giusto dividere questo premio per evitare discussioni o continue facce lunghe. Innanzitutto, la cosa più giusta sarebbe restaurare l'antica divisione tra Pallone d'Oro e FIFA Player Award: il primo votato dai giornalisti, il secondo da capitani e C.T. delle nazionali affiliate alla grande organizzazione del calcio mondiale. Poi, sarebbe bello aggiungere un riconoscimento assegnato dai tifosi nel mondo: se lo si è fatto con il gol più bello dell'anno, perché non si potrebbe fare altrettanto con il giocatore più forte? Ci sarebbero tre premi diversi, ma tutti sarebbero più contenti. E, a quel punto, se Messi vincesse tutti e tre, non ci sarebbe nulla da dire. Perché due coincidenze fanno un indizio, ma tre farebbero una prova: allora, poco importerebbe se tutti fossero scontenti..

Miroslav Stoch, 23 anni: il premio per il miglior gol dell'anno è suo.

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