18.11.12

Quei Poveri Ricchi.

Il rapporto tra calcio e soldi è stato sempre a stretto giro di vite e si è sempre pensato che il capitale finanziario potesse automaticamente fornire possibilità di successo. Se questo può essere vero per alcuni casi, viene comunque da dire che non è un'equazione esatta: soldi = successo non è una formula infallibile. Se ne stanno accorgendo in quel di Londra, dove la squadra più disastrata della Premier League continua a regalare spettacoli poco edificanti ai suoi appassionati tifosi. Parlo ovviamente del Queens Park Rangers, o QPR se preferite: l'ultimo posto con quattro punti in 12 giornate di campionato sta cominciando a diventare una situazione tragica.

Tony Fernandes, 48 anni, malese e multi-milionario proprietario del QPR dal 2011.

Per il club di Loftus Road c'è poco da sognare, nonostante i soldi che il suo proprietario, il malese Tony Fernandes, ha portato ai SuperHoops. La storia della squadra non racconta di grandi successi, ma di appena una Coppa di Lega (l'attuale Carling Cup) vinta nel 1967; inoltre, il QPR si è affacciato alla prima divisione nazionale solamente nell'anno successivo a quella vittoria, alternando un buon periodo di stabilità in Premier League al saliscendi tipico di chi si deve salvare. E così, il QPR scese in Championship nel 1996, per rimanervi per molto tempo, con tanto di capatina nella terza serie per tre stagioni tra il 2001 ed il 2004. I SuperHoops vivono nell'anonimato della seconda divisione e fa notizia più per i suoi proprietari che per i suoi risultati. Infatti, il QPR viene prelevato nel 2007 dalla coppia Ecclestone-Briatore, famosi più per la loro capacità nel mondo motoristico che in quello della palla rotonda. I due, insieme al milionario indiano Mittal, gestiscono il club di Londra per quattro anni e riescono a trovare l'uomo della risalita per il QPR: Neil Warnock.
Infatti, il manager di Sheffield prese i SuperHoops e riuscì a trovare la stagione della vita per riportare nuovamente il club in Premier League. Nel 2010/2011, la squadra opera bene sul mercato ed acquista tre giocatori fondamentali per il destino del QPR: il portiere Paddy Kenny dallo Sheffield, l'ala James Mackie dal Plymouth e il fantasista Adel Taarabt dal Tottenham. Queste operazioni potenziano lo scacchiere tattico di Warnock e gli consentono di mettere insieme una striscia di 19 risultati utili consecutivi, che fanno volare il QPR da Agosto a Dicembre. I SuperHoops concludono il campionato da primi in classifica e vengono promossi con diverse giornate d'anticipo; inoltre, Taarabt - nominato capitano da Warnock - è anche il miglior giocatore della Championship di quell'anno.
Quando poi la coppia Briatore-Ecclestone viene sostituita dal multimilionario malese Tony Fernandes nell'Agosto del 2011, i tifosi si aspettano solo il meglio dal ritorno in Premier. Difatti, l'uomo che detiene aziende come l'AirAsia o la Lotus di F1 può mettere sul tavolo i denari necessari ai grandi investimenti; così, negli ultimi giorni di mercato arrivano Joey Barton, Armand Traoré, Anton Ferdinand e Shaun Wright-Phillips. Sono acquisti che alzano notevolmente il livello della squadra, ma non bastano a ripetere i risultati dell'anno passato; dopo sole quattro vittorie nelle prime 20 giornate, Warnock viene esonerato dalla guida tecnica del QPR, in piena zona-retrocessione.
Se Warnock però trova subito un altro lavoro (essendo assunto dal Leeds United), non va meglio per i SuperHoops neanche sotto la guida di Mark Hughes, che era reduce da una buona stagione con il Fulham.

Neil Warnock, 63 anni, l'uomo che ha riportato il QPR in Premier.

Il mercato invernale porta a Loftus Road Djibril Cissé e Bobby Zamora, più i prestiti di Federico Macheda e Taye Taiwo. Insomma, se c'era bisogno di un intervento tecnico, il proprietario malese lo mette in pratica. Ma i nuovi arrivi non smuovono di troppo la classifica, visto che il QPR staziona sempre sul filo della zona retrocessione. Cinque vittorie (tutte casalinghe) nelle ultime dieci giornate salvano miracolosamente i SuperHoops, sebbene il club rischi fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata, dove conduceva sul campo del Manchester City per 2-1, prima di essere ripreso e rimontato.
Nonostante la strizza, la salvezza è raggiunta e l'estate è lunga per poter lavorare.. o almeno così sembra. Sul mercato, Tony Fernandes non bada a spese ed esaudisce qualunque desiderio di Mark Hughes: arrivano il discusso portiere Robert Green, gli esperti Ryan Nelsen e Andy Johnson, ma sopratutto Park Ji-Sung dal Manchester United e Junior Hoilett dal retrocesso Blackburn. Con gli acquisti di Julio Cesar, Bosingwa, Esteban Granero e Stéphane Mbia nelle fasi finali della sessione estiva di mercato, il QPR dimostra che ha fatto tutto ciò che si poteva fare. Ma è davvero così?
Bastano poche partite a dimostrare il contrario: i SuperHoops hanno costruito una squadra di stelle, magari esaurendo ogni bizza del proprio tecnico, ma hanno peccato in fase difensiva, dove la squadra soffre troppo. E serve a poco avere un portiere esperto come Julio Cesar se la retroguardia biancoblu lascia voragini agli avversari: tre miracoli alla settimana non equivalgono sempre ad una porta imbattuta. Nella Premier di quest'anno si è notato subito l'errore di costruzione della squadra: il QPR è ultimo in classifica, quattro punti in 12 giornate e non sembra che neanche il genio di Taarabt o i gol di Cissé possano risolvere i problemi.
Il dato più inquietante è però un altro: Mark Hughes ha realizzato una striscia di 12 partite senza vittorie. Già, perché i SuperHoops non hanno ancora vinto una partita nella Premier League 2012/2013 ed i quattro punti sono frutto di soli pareggi. Aggiungiamoci una terribile sindrome da trasferta ed il gioco è fatto, dato che il QPR non vince lontano da Loftus Road dal 19 Novembre.. del 2011!
Insomma, i tifosi del club di Londra non sembrano passare un bel periodo. Nell'ambiente non si respira una buona aria; la situazione diventa ancor più assurda se si analizza anche il curioso episodio di Stéphane Mbia. Infatti, l'ex Marsiglia ha espresso qualche preoccupazione recentemente, anche perché - al momento della firma con il QPR - pensava di andare a giocare in Scozia, confondendo il club di Londra con quello dei Rangers di Glasgow. E questo signore è costato sette milioni di euro..
Purtroppo, tutto ciò non fa che confermare quello che ho sempre pensato: i soldi, senza una buona programmazione ed un po' di fortuna, non servono a niente. Questo è il Queens Park Rangers. Anzi, sfruttando il loro acronimo, "Quei Poveri Ricchi". Perché i denari sono utili solo se portano risultati.

Adel Taarabt, 23 anni: mai talento fu così cristallino e così discusso.

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