7.11.12

Il fu Petit Zizou.

Cosa c'è di peggio dell'essere etichettati ancor prima di aver dimostrato di cosa si è capaci? Forse nulla, almeno nel campo lavorativo. Specialmente se il tuo mestiere è il calciatore. Lo sa bene Yoann Gourcuff, che ancora maledice il giorno in cui venne nominato dalla stampa francese come l'erede designato di Zinedine Zidane. L'asso transalpino aveva appena concluso la sua gloriosa carriera ed il giovane talento era stato comprato dal Milan, in previsione di una possibile partenza di Kakà. Parliamo del 2006: sembra un'era fa. Come si è arrivati a sentire il presidente del Lione (la sua attuale squadra) definirlo "cedibile" a cuor leggero?
Eppure questa è la realtà: Gourcuff non è più fondamentale, ma nemmeno necessario per uno dei maggiori club della Ligue 1. Sei anni fa, la storia fu ben diversa.

Yoann Gourcuff, 26 anni: a Bordeaux ha dato il meglio della sua carriera.

Yoann Gourcuff, nato l'11 Luglio 1986 in quel di Ploemeur, è sempre stato legato al calcio, fin da quando era un bambino. Il padre, Christian, è stato infatti un buon giocatore nel campionato francese durante gli anni '70 e '80. Non solo: Gourcuff senior divenne allenatore a 27 anni, accompagnando questa figura a quella di giocatore per diversi anni. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, egli è diventato un tecnico a tutti gli effetti, occupandosi sopratutto del Lorient, squadra che allena per il 24° anno. Grazie a lui, il club bretone è riuscito ad arrivare in Ligue 1 per la prima volta nel 1998, mantenendola tutt'ora nella massima categoria nazionale. Insomma, uno che ce l'ha fatta.
Il figlio, talentino bretone di razza pregiata, decise di abbandonare il tennis per dedicarsi anima e corpo al calcio; l'inizio è proprio nel club allenato dal padre, il Lorient. Dopo essersi unito alle giovanili della squadra, nel 2001 segue il tecnico nel trasferimento al Rennes, i rivali regionali; lì il ragazzo esplode in tutta la sua potenza. Sono tre le stagioni da professionista che Gourcuff disputa con la maglia del Rennes: nelle prime due si limita a comparire senza regolarità nella formazione titolare; ma il 2005/2006 è l'anno decisivo. Boloni, tecnico del club, gli assegna la maglia numero 10 e lo promuove titolare. Gourcuff, dal canto suo, lo ripaga con un'ottima stagione, in cui è sempre presente (42 presenze) e fornisce un contributo decisivo (sei gol e sette assist) ai risultati dei rossoneri di Bretagna. Inoltre, Yoann si fa notare anche all'Europeo U-21, dove la Francia arriva in semifinale e perde solo per mano dei futuri campioni dell'Olanda.
L'attenzione su di lui è massima e l'estate del 2006 è un susseguirsi di voci e rumours: Ajax, Valencia e Arsenal lo seguono, ma alla fine lo prende il Milan di Adriano Galliani, assicurandoselo per 5 milioni di euro. C'è molta eccitazione attorno al francese, si pensa che possa addirittura superare uno come Kakà. Ma le attese vengono deluse: 33 presenze portano in dote due gol e cinque assist, numeri poco sostanziosi. Tutto questo nonostante il Milan vinca addirittura la Champions League; ma i giovani non bisogna bruciarli e perciò Gourcuff rimane in squadra, seppur oscurato dai vari campioni rossoneri. E l'integrazione con i compagni di squadra non è buono, tanto che capitan Maldini rivelerà di come il ragazzo si fosse estraniato dallo spogliatoio. Infine, l'essere in competizione con un Pallone d'Oro non è proprio il massimo per un ragazzo molto fragile dal punto di vista psicologico. L'era di Gourcuff al Milan si conclude alla fine della stagione 2007/2008, quando colleziona appena 18 presenze (e un gol); per lui, non c'è spazio, né consacrazione.
E così il ragazzo torna in Ligue 1, seppur in prestito, dove ad attenderlo c'è il Bordeaux e Laurent Blanc. Guarda caso, i girondini furono anche l'ultima squadra francese che ebbe nei suoi ranghi Zinedine Zidane. Sembra la fine, ma nessuno sa che l'ex difensore di Inter e Napoli è pronto a rilanciarlo.

Gourcuff con la maglia del Milan: un amore mai nato quello per l'Italia.

Infatti, Blanc ha capito che Gourcuff può essere fondamentale per spezzare il dominio del Lione, vincitore degli ultimi sette campionati. Grazie alla sua organizzazione tattica ed al genio del talento bretone, il Bordeaux torna a trionfare in Ligue 1, vincendo il sesto titolo nella storia del club. Inoltre, i girondini vincono anche una delle due coppe nazionali e realizzano il secondo "double" nella loro vita calcistica. La ciliegina finale è rappresentata dai riconoscimenti finali: Gourcuff è eletto miglior giocatore dell'anno ed entra in competizione per il Pallone d'Oro, nella votazione del quale raccoglie addirittura sei voti. L'esordio in nazionale, poi, è solo il tocco finale a quella che sembra una resurrezione degna di un romanzo; infatti, Yoann diventa una chiamata fissa da parte del C.T. Domenech, che lo vede bene in campo con Franck Ribery. A quel punto, è naturale il riscatto da parte del Bordeaux, che paga 13 milioni di euro per tenere il giocatore in squadra, nonostante i tentativi di Leonardo ed Ancelotti di convincerlo al ritorno a Milano.
Purtroppo per lui, però, giocate come quella contro il PSG (gol dell'anno della Ligue 1 2008/2009) rimangono lampi di una stagione straordinaria, ma irripetibile. Nella successiva annata, infatti, Gourcuff non riesce a continuare a stupire ed il paragone con Zidane torna incombente nella mente del trequartista.
La partenza è a razzo, con reti sia in campionato che in Champions, dove il Bordeaux fa fuori addirittura la Juventus; grazie a queste prestazioni, Gourcuff viene eletto "giocatore francese del 2009" da parte di France Football. Il contributo del talento bretone è buono, ma non come quello della stagione passata; in più, un infortunio ed un periodo di scarsa forma lo limitano durante l'anno. Ciò nonostante, prima dell'inizio della Ligue 1 2010/2011, il ragazzo chiede di poter essere trasferito al Lione, che lo prende per 22 (!) milioni di euro. All'epoca non sembrano tanti, sopratutto grazie ai 24 gol e 26 assist che Gourcuff ha fornito durante la sua permanenza biennale a Bordeaux. A posteriori, i girondini staranno ancora leccandosi i baffi dell'affare compiuto: una plusvalenza d'altri tempi. Tanto più che il ragazzo non ha fatto una grande impressione al Mondiale sudafricano, beccandosi anche un rosso nella partita finale dei galletti, eliminati nel girone.
A Lione, il ragazzo sarà più un caso che una risorsa. Gourcuff, infatti, sembra esser tornato quello visto al Milan: perso, discontinuo e non decisivo. Nella prima stagione il bretone fatica ad adattarsi allo stile di gioco del tecnico Claude Puel e colleziona solo 4 gol e 5 assist in 36 presenze stagionali. Poco, troppo poco.
E gli infortuni non lo aiutano nell'annata successiva, facendogli saltare la preparazione e condizionandolo successivamente, con appena due gol e due assist in 23 partite in tutte le competizioni.
Così, si è arrivati al punto di rottura: il Lione, arrivato quarto nell'ultimo campionato e non più in grado di dominare la Ligue 1 come una volta, ha deciso di tagliare qualche ingaggio. Gli introiti dell'Europa Leauge non sono come quelli della Champions e quindi il presidente Aulas si è mosso in estate per ridurre i costi del club. E' di pochi giorni fa la voce della probabile cessione a Gennaio di Gourcuff, per cui si è fatto avanti anche l'Arsenal di Wenger.
Forse è la soluzione migliore per tutti. Anche per lo stesso Gourcuff, che deve ripartire dopo aver perso anche la nazionale; non è bastato avere Blanc come C.T. per garantirsi il posto con le prestazioni di Lione. Inoltre, gli infortuni lo stanno perseguitando anche in questa stagione. Insomma, non sarà facile per quel che fu il "Petit Zizou" riprendersi. Basterà il suo talento a tirarlo fuori da questa spirale negativa?

Zinedine Zidane, 40 anni, e Yoann Gourcuff: un paragone forse irraggiungibile.

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