6.10.12

Bad Boy.

Non è strano vedere una squadra ancora in cerca di giocatori in Ottobre. Il mercato è ormai chiuso in molte parti del mondo, ma comunque gli svincolati rappresentano un'occasione d'oro per chi vuole ingaggiare dei buoni giocatori adoperandosi solo per l'ingaggio di questi ultimi. Tra gli innumerevoli "free-agent" che si trovano in giro per il mondo, ve ne è uno che attira particolarmente l'attenzione degli appassionati di calcio. Ha 25 anni, età in cui si dovrebbe trovare una squadra senza problemi; invece, Royston Drenthe è ancora - come si dice in gergo - "a piedi". Nonostante il suo passato calcistico avesse fatto gridare alla nascita di un grande del calcio olandese.

Drenthe con la maglia del Feyenoord, club con il quale è esploso.

Royston Rickie Drenthe nasce l'8 Aprile 1987 a Rotterdam, in Olanda. Per lui, fin da piccolo, si aprono le porte di uno degli storici club del calcio arancione, il Feyenoord. Nella squadra della sua città, Drenthe gioca fin da quando ha 13 anni. Già da ragazzino, purtroppo, mostra dei lati del suo carattere che gli creeranno molti problemi nella sua futura carriera. Durante un viaggio in Svizzera con la squadra B di Rotterdam, Drenthe crea notevoli problemi disciplinari, tanto da far decidere al suo tecnico di non volerlo più in squadra; l'intervento del d.t. Rob Baan salva il tutto e la controversia si risolve nel trasferimento in prestito di Drenthe nel 2003. L'ala, infatti, va per due anni nelle giovanili dell'Excelsior, squadra associata al Feyenoord; i suoi trascorsi nel piccolo club sono buoni e così Drenthe ottiene la possibilità di giocare nuovamente ?
Dopo una tripletta all'Ajax durante un torneo giovanile, il 18enne viene aggregato alla prima squadra. Tre presenze nel 2005/2006 sono solo l'inizio. Nella stagione successiva, arriva il vero exploit del ragazzo: 28 presenze stagionali ed un'ottima annata, nonostante il settimo posto ottenuto dal Feyenoord.
Ma il vero successo deve ancora arrivare. Nell'estate del  2007 ci sono i campionati europei Under-21, che vengono giocati in Olanda. E dalla squadra di casa, qualificata come ospitante, ci si aspetta molto. I ragazzi del C.T. de Haan non deludono le attese: l'Olanda gioca un Europeo spettacolare. I giovani tulipani prima vincono il girone, poi sbaragliano la concorrenza nella fase ad eliminazione diretta, supportati da un pubblico sempre presente. 13-12 dopo i rigori in semifinale contro l'Inghilterra, 4-1 in finale contro la Serbia. Vittoria meritata, di cui Drenthe è il simbolo, dato che l'ala del Feyenoord viene votata come miglior giocatore del torneo.
Passa poco tempo prima che i maggiori club europei lo notino. Ad approfittarne è il Real Madrid di Bernd Schuster, che lo paga 14 milioni di euro e gli offre cinque anni di contratto; Drenthe vuole così tanto il trasferimento da minacciare il Feyenoord con il tribunale, se il suo volere non sarà accontentato. Purtroppo per lui, il trasferimento ai "blancos" è forse l'inizio del declino.



Dopo essere stato presentato a metà Agosto con Wesley Sneijder, Drenthe esordisce nel ritorno della Supercoppa di Spagna contro il Siviglia. Il ragazzo si presenta bene: gol da 40 metri con una staffilata incredibile. Pare l'inizio di un amore senza fine, visto che l'olandese accumula presenze come terzino o ala sinistra. Purtroppo per lui, lo sviluppo di Marcelo ed una sceneggiata dopo aver scoperto di esser stato lasciato fuori dal match con il Valencia gli costano il posto da titolare. Comunque, nella prima stagione vi sono 25 presenze e tre gol, più la vittoria della Liga. Non va male neanche al secondo anno, dove Juande Ramos (subentrato a Schuster) inizialmente lo schiera come titolare in 15 dei primi 18 match della Liga 2008/2009. Poi i "bu" subiti in un match contro il Deportivo La Coruna gli fanno sviluppare problemi di ansia ed il ragazzo chiede di non essere incluso nelle partite successive, nonostante il suo tecnico gli offra pubblicamente aiuto. La seconda stagione si chiude con 25 presenze stagionali, esattamente come la prima. Ma quando arriva Pellegrini, per Drenthe il tempo è scaduto: appena 11 presenze ed un gol europeo (contro il Milan) in tutto il 2009/2010. Così, l'olandese capisce che è ora di partire.
La prima tappa è Hercules. La squadra è neo-promossa e può avere bisogno della classe e dell'esperienza di Drenthe, così l'ala si trasferisce in prestito ai biancoblu. L'inizio della stagione è molto positivo e l'olandese fa finalmente intravedere ciò che non si era visto al Real Madrid. Addirittura, il C.T. Van Marwijk lo chiama nella nazionale, facendolo esordire con la maglia degli Orange. Ma anche qui cominciano i guai: quando la stampa spagnola lo esalta per le sue prestazioni, Drenthe rientra una settimana dopo la fine della pausa invernale. All'inizio la protesta sembra legata agli stipendi pagati con ritardo; invece, l'ex Feyenoord rivela di aver perso fiducia nei dirigenti della squadra. Passa poco tempo e così l'olandese non vede più campo. A fine anno, l'Hercules retrocede di nuovo in Segunda, mentre l'ala torna al Real, dopo 19 presenze e 4 gol stagionali.
Nell'ultimo anno di contratto e con Mourinho non intenzionato a metterlo in squadra, Drenthe riparte. Per sempre. Direzione Liverpool, sponda Everton: una mossa dell'ultimo minuto, concretizzata nelle fasi finali del calciomercato inglese. Anche qui la storia non cambia: l'inizio sembra buono, con Drenthe entra bene nei meccanismi di gioco della squadra di David Moyes, accumulando presenze e conquistando i tifosi. Poi, in Marzo, dopo un infortunio alla caviglia, l'olandese riceve un permesso per motivi umanitari e segnala tardi il suo ritorno in Inghilterra. L'allenatore Moyes, inflessibile, non lo include nella squadra per la semifinale di F.A. Cup e gli intima di andarsene dal club.
Così un'altra esperienza se ne va, con le solite cifre semi-incoraggianti (27 presenze, 4 gol e 7 assist), ma con la stessa incrollabile sensazione che di Drenthe non ti puoi fidare. Perché è una mina vagante, in grado di regalarti un qualcosa di più tecnicamente, ma anche di scardinarti lo spogliatoio.

L'Everton è stata l'ultima esperienza dell'olandese; ora è svincolato.

Il 30 Giugno del 2012, il contratto dell'olandese con il Real è scaduto e così si è svincolato. Numerose sono state le voci di interessamenti da parte di vari club: Besiktas, PAOK, Amburgo ed altri. L'ultima suggestione è stata lanciata da Ronald Koeman, attuale tecnico del Feyenoord: l'ex giocatore del Barcellona ha infatti affermato di aver tentato un approccio con l'ex Real, in modo da riportarlo dove tutto è iniziato. Non sappiamo se l'affare andrà in porto, ma chissà se rivedremo questo "Bad Boy" ai vertici del calcio europeo. Un peccato se così non fosse, sapendo quale talento è andato sprecato.

Drenthe con la maglia del Real: probabilmente l'apice della sua carriera.

Nessun commento:

Posta un commento