11.6.12

Una favola dell'altro mondo.

Polinesia francese. Per molti, questo paese dirà poco in generale: verrà da pensare, probabilmente, isole che la compongono ed agli splendidi paesaggi che regalano, con il mare blu della Barriera Corallina e le viste dalle isole di Bora Bora. Se restringiamo il campo geografico, l'isola più importante è Tahiti, famosa per le sue vedute mozzafiato e per l'essere un'isola di origine vulcanica, oltre che importante centro turistico.
La domanda sorge spontanea: siete per caso impazziti e pensate d'esser finiti su un blog di consigli per le vacanze? Non è così, tranquilli. Semplicemente, Tahiti verrà a breve ricordata anche per altri eventi: quelli calcistici.

Già, perché la nazionale di Tahiti ha messo una pietra nella propria storia e, in generale, in quella della FIFA: con la vittoria in finale contro la Nuova Caledonia per 1-0 nella giornata di ieri, la squadra nazionale di Tahiti ha guadagnato l'accesso per partecipare alla Confederations Cup del Giugno del prossimo anno. Ebbene sì: accanto a Brasile, Spagna, Uruguay.. vedremo anche i ragazzi dell'arcipelago polinesiano misurarsi con alcuni dei migliori campioni al mondo.
Come è successo? Molti si chiederanno se un team composto da giocatori non-professionisti possa permettersi di partecipare ad un impegno del genere. Credo, invece, che sia bellissimo vedere una favola simile: Tahiti, oggi, rappresenterà di più di quel che ha mai dato al mondo dello sport in anni.



La FIFA Confederations Cup è un torneo ufficiale organizzato dalla massima organizzazione calcistica per testare i preparativi in vista del Mondiale dell'anno successivo. E' un torneo che esiste dal 1997, quando fu disputata la prima edizione. Sono state sei le edizioni disputate, anche se solo tre potrebbe esser veramente catalogate come FIFA Confederations Cup, ovvero quelle disputate esattamente un anno prima del Mondiale nel luogo dove esso si sarebbe svolto. Parliamo quindi delle edizioni del 2001, del 2005 e del 2009. Le altre tre furono più passerelle calcistiche che vere competizioni, seppur riconosciute come tali: nel 1997 fu disputata in Arabia Saudita, nel 1999 in Messico e nel 2003 in casa della Francia. Per completare il quadro, va ricordato come la Confederations Cup ospiti le vincitrici di tutte le massime competizioni continentali: vincitori di Europei, Coppa d'Africa, Coppa d'Asia, Gold Cup (Nord America), Copa America (Sud America), OFC Nations Cup (Oceania), Coppa del Mondo e padroni di casa si sfidavano per la conquista di questo trofeo.

Tra questi contendenti, spesso la nazione vincitrice nella zona oceanica risultava essere la più debole. A turno, Australi e Nuova Zelanda hanno provato ad impressionare: ma se i secondi sono arrivati solo tre volte alla competizione, gli australiani arrivarono secondi nel 1997 e terzi nel 2001. Non male. Ma da quando la Federazione Asiatica ha spostato l'Australia nei suoi ranghi (2007), si è pensato che la Nuova Zelanda avrebbe infilato un filotto di partecipazioni consecutive alla Confederations Cup da far girare da testa. Del resto, gli All Whites non avevano demeritato agli ultimi Mondiali, portando a casa tre pareggi e rimanendo - incredibilmente - l'unica squadra imbattuta in tutto il mondiale sudafricano.

Ma la sorpresa era dietro l'angolo. L'OFC Nations Cup 2012 ha visto la partecipazione di otto squadre. A sorpresa, la Nuova Zelanda è stata eliminata in semifinale: uno shock nel movimento calcistico oceanico, dato che la differenza sembrava piuttosto evidente tra i "kiwi" e le altre squadre della competizione. Dall'altra parte del tabellone, Tahiti ha sbaragliato la concorrenza, vincendo la semifinale contro le Isole Salomone e raggiungendo l'atto finale della competizione. Grazie anche al lavoro del coach, Eddy Etaeta, in grado di dare una certa fisionomia alla squadra.

La squadra nazionale di Tahiti era - all'inizio del torneo - numero 179 del Ranking FIFA ed era la sesta in graduatoria delle otto arrivate al torneo. Insomma, non sembrava neanche lontanamente possibile una loro vittoria, pensando che quattro anni prima neanche erano arrivati alla fase finale. E non era lecito immaginarla riflettendo anche sul fatto che la squadra ha un'età media giovanissima e che nessuno, tranne Nuova Zelanda ed Australia, aveva vinto questa coppa. Invece, Tahiti ha riscritto la storia, vincendo la finale contro la Nuova Caledonia e garantendosi il diritto ad un viaggio in Brasile. A giocare contro Xavi, Neymar e Cavani. E se pensate che, tra i più esperti, uno gioca in Francia, in un campionato amatoriale (che è il quinto livello della piramide del calcio francese), e l'altro nella terza divisione belga, beh.. capirete di quale favola fantastica stiamo parlando.

Chiaro che il loro viaggio rischia di venire sepolto sotto una valanga di gol, ma storie come queste solo il calcio le sa raccontare. E speriamo che loro se la possano vivere al meglio.

I giocatori di Tahiti festeggiano la vittoria nella OFC Nations Cup 2012.

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